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AGENTE DI COMMERCIO

L'agente di commercio è un soggetto che assume in maniera stabile, senza vincolo di subordinazione, l'incarico di stabilire dei contratti commerciali tra l'azienda e dei clienti, in base a un accordo, chiamato contratto di agenzia, che lo vincola a svolgere questo mandato su una precisa area geografica. L'agente di commercio svolge quindi una attività commerciale in nome e per conto dell'azienda che rappresenta e in questo si distingue dal procacciatore di affari per la stabilità del suo mandato. L'azienda retribuisce l'agente di commercio utilizzando una politica provvigionale, retribuendo cioè l'agente di commercio in base al fatturato che esso produce.

Talvolta tra azienda ed agente di commercio si stabilisce che una parte della sua retribuzione sia fissa ed una parte sia variabile, cioè ancorata al fatturato. nella maggior parte dei contratti, non sussiste parte fissa.

Gli agenti di commercio in Italia si distinguono tra gli agenti monomandatari ed agenti plurimandatari.

Gli agenti monomandatari rappresentano una azienda solamente, costituendo quindi virtualmente una estensione territoriale della rete di vendita di questa azienda.
Gli agenti plurimandatari invece rappresentano contemporaneamente più aziende, diventando quindi delle figure più vicine ad un imprenditore commerciale piuttosto che a un dipendente, come nel caso dell'agente monomandatario.
L'agente di commercio è una figura lavorativa autonoma, ed è preferito di solito perché ha dei costi di gestione più bassi di un dipendente e comunque proporzionali al fatturato.

LE SPESE DETRAIBILI

Nota: ai fini fiscali i beni strumentali sono interamente detraibili nell'esercizio di acquisto se hanno un valore netto iva inferiore a Euro 516.

Soggetti minori:
Per i contribuenti che adottano la contabilità semplificata, considerati minori ai sensi dell’articolo 79 del Tuir, il reddito d’impresa è ridotto di un importo pari alle seguenti percentuali:

IL CONTRATTO D'AGENZIA

ADEGUAMENTO DELLA DISCIPLINA RELATIVA AGLI AGENTI COMMERCIALI INDIPENDENTI

Nella Gazzetta Ufficiale N. 65 del 19/3/99 è stato pubblicato il decreto legislativo 15/2/99 N. 65 che adegua la disciplina della attività degli Agenti di commercio alla direttiva 86/653 CEE. Il provvedimento in questione si era reso necessario a causa delle obiezioni sollevate dall’Unione Europea al modo in cui il Governo italiano aveva recepito la direttiva 86/656 CEE. In pratica il Decreto legislativo 65/99 integra il precedente Decreto Legislativo 303/91, apportando significative modificazioni alle norme civilistiche inerenti il Contratto di Agenzia. Sono modificati di conseguenza gli art. 1742 (forma scritta del contratto), 1746 (attività di reporting verso la mandante), 1748 (diritti alla provvigione), 1749 (obblighi di informazione del preponente), 1751 (indennità per cessazione del rapporto). Pubblichiamo la versione aggiornata degli art. 1742 - 1753 del codice civile (Capo x del “Contratto di agenzia”), come risulta a seguito delle recenti modifiche apportate dal Decreto legislativo 15 Febbraio 1999, N. 65 “Adeguamento della disciplina relativa agli Agenti commerciali indipendenti, in ulteriore attuazione della direttiva 86/653 CEE del Consiglio del 18 dicembre 1986”. Gli articoli modificati, sono l’art. 1742 (obbligo della forma scritta del contratto), l’art. 1746 (obblighi dell’agente), l’art. 1748 (diritti sulla provvigione), l’art. 1749 (obblighi del preponente), l’art. 1751 (indennità dovuta anche in caso di morte dell’Agente).

Art. 1742 nozione
Col contratto di agenzia una parte assume stabilmente l’incarico di promuovere, per conto dell’altra, verso retribuzione, la conclusione di contratti in una zona determinata. Il contratto deve essere provato per iscritto. Ciascuna parte ha diritto di ottenere dall’altra un documento dalla stessa sottoscritto che riproduca il contenuto del contratto e delle clausole aggiuntive. Tale diritto è irrinunciabile.

Art. 1743 diritto di esclusiva
Il preponente non può valersi contemporaneamente di più agenti nella stessa zona e per lo stesso ramo di attività, nè l’agente può assumere l’incarico di trattare nella stessa zona e per lo stesso ramo gli affari di più imprese in concorrenza tra loro.

Art. 1744 riscossioni
L’agente non ha facoltà di riscuotere i crediti del preponente. Se questa facoltà gli è stata attribuita, egli non può concedere sconti o dilazioni senza speciale autorizzazione.

Art. 1745 rappresentanza dell’Agente
Le dichiarazioni che riguardano l’esecuzione del contratto concluso per il tramite dell’agente e i reclami relativi alle inadempienze contattuali sono validamente fatti all’agente. L’agente può chiedere i provvedimenti cautelari nell’interesse del preponente e presentare i reclami che sono necessari per la conservazione dei diritti spettanti a quest’ultimo.

Art. 1746 obblighi dell’Agente
Nell’esecuzione dell’incarico l’agente deve tutelare gli interessi del preponente e agire con lealtà e buona fede. In particolare deve adempiere l’incarico affidatogli in conformità delle istruzioni ricevute e fornire al preponente le informazioni riguardanti le condizioni del mercato nella zona assegnatagli e ogni altra informazione utile per valutare la convenienza dei singoli affari. E’ nullo ogni patto contrario. Egli deve altresì osservare gli obblighi che incombono al commissionario, in quanto non siano esclusi dalla natura del contratto di agenzia.

Art. 1747 impedimento dell’Agente
L’agente che non è in grado di eseguire l’incarico affidatogli deve dare immediato avviso al preponente. In mancanza è obbligato al risarcimento del danno.

Art. 1748 diritti dell’agente ed obblighi del preponente
Per tutti gli affari conclusi durante il contratto, l’agente ha diritto alla provvigione quando l’operazione è stata conclusa per effetto del suo intervento. La provvigione è dovuta anche per gli affari conclusi dal preponente con terzi che l’agente aveva in precedenza acquisito come clienti per affari dello stesso tipo o appartenenti alla zona o alla categoria o gruppo di clienti riservati all’agente, salvo che sia diversamente pattuito. L’Agente ha diritto alla provvigione sugli affari conclusi dopo la data di scioglimento del contratto se la proposta è pervenuta al preponente o all’agente in data antecedente o gli affari sono conclusi entro un termine ragionevole dalla data di scioglimento del contratto e la conclusione è da ridurre prevalentemente all’attività da lui svolta; in tali casi la provvigione è dovuta solo all’agente precedente, salvo che da specifiche circostanze risulti equo ripartire la provvigione tra gli agenti intervenuti. Salvo che sia diversamente pattuito, la provvigione spetta all’agente dal momento e nella misura in cui il preponente ha eseguito o avrebbe potuto eseguire la prestazione in base al contratto concluso con il terzo. La provvigione spetta all’agente, al più tardi, inderogabilmente al momento e nella misura in cui il terzo ha eseguito o avrebbe dovuto eseguire la prestazione qualora il preponente avesse eseguito la prestazione a suo carico. Se in preponente e il terzo si accordano per non dare in tutto o in parte esecuzione al contratto, l’agente ha diritto, per la parte ineseguita, ad una provvigione ridotta nella misura determinata dagli usi o in mancanza, dal giudice secondo equità. L’agente è tenuto a restituire le provvigioni riscosse solo nella ipotesi e nella misura in cui sia certo che il contratto tra il terzo e il preponente non avrà esecuzione per cause non imputabili al preponente. E’ nullo ogni patto più sfavorevole all’agente. L’agente non ha diritto al rimborso delle spese di agenzia.

Art. 1449 obblighi del preponente
In preponente, nei rapporti con l’agente, deve agire con lealtà e buona fede. Egli deve mettere a disposizione dell’agente la documentazione necessaria relativa ai beni o servizi trattati e fornire all’agente le informazioni necessarie all’esecuzione del contratto: in particolare avvertire l’agente, entro un termine ragionevole, non appena prevede che il volume delle operazioni commerciali sia notevolmente inferiore a quello che l’agente avrebbe potuto normalmente attendersi. Il preponente deve inoltre informare l’agente, entro un termine ragionevole, dell’accettazione o del rifiuto e della mancata esecuzione di un affare procuratogli. Il preponente consegna all’agente un estratto conto delle provvigioni dovute al più tardi l’ultimo giorno del mese successivo al trimestre nel corso del quale esse sono maturate. L’estratto conto indica gli elementi essenziali in base ai quali è stato effettuato il calcolo delle provvigioni. Entro il medesimo termine le provvigioni liquidate devono essere effettivamente pagate all’agente. L’agente ha diritto di esigere che gli siano fornite tutte le informazioni necessarie per verificare l’importo delle provvigioni liquidate ed in particolare un estratto dei libri contabili. E’ nullo ogni patto contrario alle disposizioni del presente articolo.

Art. 1750 durata del contratto o recesso
Il contratto di agenzia a tempo determinato che continui ad essere eseguito dalle parti successivamente alla scadenza del termine si trasforma in contratto a tempo indeterminato. Se il contratto di agenzia è a tempo indeterminato, ciascuna delle parti può recedere dal contratto stesso dandone preavviso all’altra entro un termine stabilito. Il termine di preavviso non può comunque essere inferiore ad un mese per il primo anno di durata del contratto, a due mesi per il secondo anno iniziato, a tre mesi per il terzo anno iniziato, a quattro mesi per il quarto anno, a cinque mesi per il quinto anno e a sei mesi per il sesto anno e per tutti gli anni successivi. Le parti possono concordare termini di preavviso di maggiore durata, ma il preponente non può osservare un termine inferiore a quello posto a carico dell’agente. Salvo diverso accordo tra le parti, la scadenza del termine di preavviso deve coincidere con l’ultimo giorno del mese del calendario.

Art. 1751 indennità in caso di cessazione del rapporto
All’atto della cessazione del rapporto, il preponente è tenuto a corrispondere all’agente una indennità se ricorrono le seguenti condizioni:
- l’agente abbia procurato nuovi clienti al preponente o abbia sensibilmente sviluppato gli affari con i clienti esistenti e il preponente riceva ancora sostanziali vantaggi derivanti dagli affari con i clienti esistenti e il preponente riceva ancora sostanziali vantaggi derivanti dagli affari con tali clienti;
- il pagamento di tale indennità sia equo, tenuto conto di tutte le circostanze del caso, in particolare delle provvigioni che l’agente perde e che risultano dagli affari con tali clienti.
L’indennità non è dovuta:
- quando il preponente risolve il contratto per una inadempienza imputabile all’agente, la quale, per la sua gravità, non consenta la prosecuzione anche provvisoria del rapporto;
- quando l’agente recede dal contratto, a meno che il recesso sia giustificato da circostanze attribuibili al preponente o da circostanze attribuibili all’agente, quali l’età, infermità o malattia, per le quali non può più essergli ragionevolmente chiesta la prosecuzione dell’attività;
- quando, ai sensi di un accordo con il preponente, l’agente cede ad un terzo i diritti e gli obblighi che ha in virtù del contratto di agenzia.
L’importo dell’indennità non può superare una cifra equivalente ad una indennità annua calcolata sulla base della media annuale delle retribuzioni riscosse dall’agente negli ultimi cinque anni e, se il contratto risale a meno di cinque anni, sulla media del periodo in questione. La concessione dell’indennità non priva comunque l’agente del diritto all’eventuale risarcimento dei danni. L’agente decade dal diritto all’indennità prevista dal presente articolo se, nel termine di un anno dallo scioglimento del rapporto, omette di comunicare al preponente l’intenzione di far valere i propri diritti. Le disposizioni di cui al presente articolo sono inderogabili a svantaggio dell’agente. L’indennità è dovuta anche se il rapporto cessa per morte dell’agente.

Art. 1751 bis patto di non concorrenza
Il patto che limita la concorrenza da parte dell’agente dopo lo scioglimento del contratto deve farsi per iscritto. Esso deve riguardare la medesima zona, clientela e genere di beni e servizi per i quali era stato concluso il contratto di agenzia e la sua durata non può eccedere i due anni successivi all’estinzione del contratto.

Art. Agente con rappresentanza
Le disposizioni del presente capo si applicano anche nell’ipotesi in cui all’agente è conferita dal preponente la rappresentanza per la conclusione dei contratti.

 

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