Castelforte
Lazio

Castelforte è un comune della provincia di Latina. Il comune di Castelforte è sito al confine sud-orientale della Provincia di Latina, alle estreme propaggini del massiccio dei Monti Aurunci, gli antichi Montes Vescini. Fa parte della XVII Comunità Montana dei Monti Aurunci. Il centro storico si trova su di un altura collinare, così come anche la frazione Suio. Da queste colline si domina la valle del fiume Garigliano. Il territorio comprende la valle che collega le due alture. Per quanto riguarda le comunità confinanti confinanti, il Garigliano divide Castelforte dal Comune di Sessa Aurunca (CE), quindi dalla Regione Campania; confina a nord-est con i Comuni di Coreno Ausonio (FR), Vallemaio (FR) e Sant'Andrea del Garigliano (FR); confina ad ovest con il Comune di Santi Cosma e Damiano (LT). Castelforte si trova in una delle zone d'Italia a maggiore frammentazione dialettale: il dialetto racchiude influssi Campani e Ciociari e caratteritiche endogene. La frammentazione è tale che tra Castelforte, la frazione Suio, Santi Cosma e Damiano e Ventosa con i quali forma un unico agglomerato urbano, vi sono vocaboli diversi.

ETIMOLOGIA
Il nome Castelforte deriva dal latino Castrum Forte. L’aggettivo Forte forse è dovuto all’ottima posizione strategica di difesa appunto "forte", ossia difficile da attaccare, data la posizione di vedetta sulla valle del Garigliano ed in particolare sulla foce stessa del fiume, una volta navigabile.

SUIO
Località termale di antica origine, Suio è una frazione del comune di Castelforte. Il nome degli abitanti è suiani (in dialetto sujari). Si colloca sulle estreme propaggini dei monti Aurunci, presso il fiume Garigliano. L'abitato è suddiviso in due agglomerati principali: Suio Paese, sull'altura con l'antico castello medievale, e Forma di Suio, ai piedi del castello accanto al fiume, dove sgorgano acque sulfuree termali. La località Valle di Suio, a circa 200 m s.l.m., ha grandi pregi naturalistici; a Terme di Suio sono concentrati gli stabilimenti balneari. Le terme di Suio sono le antiche Aquae Vescinae, citate anche da Plinio e Lucano, molto frequentate soprattutto durante il periodo dell'Impero Romano. Testimonianza dei fasti dell'epoca è, ad esempio, la cosiddetta "vasca di Nerone", piscina Duratorre in località Sant'Antonio, in cui fu rinvenuta una sedia balneare di porfido. Sembra accertato l'utilizzo di tali acque termali anche in epoca pre-romana. Alla caduta dell'Impero romano d'Occidente l'uso delle acque termali si è ristretto via via alla sola popolazione locale. Dopo la seconda guerra mondiale è stata lanciata la località nel settore turismo grazie alla costruzione di stabilimenti balneari e strutture accessorie. Dalle numerose ed eterogenee sorgenti, in una fascia tra il crinale aurunco ed il fiume Garigliano, sgorgano acque ipertermali (39-63 °C) a varie concentrazioni sulfuree, con presenze bicarbonato-alcalino-terroso-calciche; vengono impiegate a scopo terapeutico, ma anche estetico-rilassante, per bagni, fanghi, inalazioni, irrigazioni ed insufflazioni per curare malattie respiratorie, otorinolaringoiatriche, artrosiche, cutanee e ginecologiche. Le acque, a diversi gradi di concentrazione di minerali, vengono anche commercializzate in bottiglia come acqua da pasto. Il territorio offre strutture sportive e ricreative a carattere naturalistico e culturale; in un raggio di pochi chilometri si trovano siti archeologici (come il comprensorio di Minturnae), borghi medioevali (in particolare lo stesso castello di Suio e quello di Castelforte), l'ippodromo del Garigliano (comune limitrofo di Santi Cosma e Damiano) e le spiagge (comune limitrofo di Minturno). Da evitare alcune fonti (peraltro in area recintata) dove le emissioni sulfuree, ad elevatissima concentrazione di zolfo, possono risultare letali.

RICONOSCIMENTI
Castelforte é medaglia d'oro al valor civile con la seguente motivazione: «Centro strategicamente importante, situato sulla linea Gustav, durante l’ultimo conflitto mondiale si trovò al centro degli opposti schieramenti, subendo ogni sorta di violenza dalle truppe tedesche e marocchine e un gran numero di bombardamenti da parte alleata, che provocarono numerosissime vittime civili e la quasi totale distruzione dell’abitato. La popolazione tutta, con fierissimo contegno, resistette alle più dure sofferenze, offrendo un ammirevole esempio di coraggio ed amor patrio».

APPROFONDIMENTO STORICO
Non si hanno notizie esatte sulla fondazione di Castelforte. Alcuni studiosi, tra i quali Figlioli sostengono che Castelforte sia sorto sulle rovine dell’antica città di Vescia, appartenente alla Pentapoli Aurunca, distrutta dai romani nel 340 a.C.
Su tutto il territorio del Comune giacciono una grande quantità di antiche vestigia, ma non si hanno notizie storiche esatte risalenti all’epoca preromana e romana a parte quelli relativi alle imponenti Terme Vescinae. Erano ubicate nel territorio delle attuali Terme di Suio, frazione di Castelforte, molto frequentate in epoca Imperiale, databili con certezza al III secolo; comunque l’esistenza della fonte termale era nota anche in epoca percedente. Castrum Forte nacque indubbiamente prima dell'anno 1000 come difesa del retroterra od anche come rifugio degli abitanti della piana sottostante. L’impostazione urbana è di una tipica pizza d’armi: ciò si può rilevare dalla cinta muraria munita di torrioni circolari, dalla porta di accesso e dal maschio imponente, punto di avvistamento e di comunicazione con le altre fortificazioni della zona. Il castello più vicino a Castrum Forte è Castrum Suji, a Suio. Per questa che è la frazione più importante si hanno dati sulla fondazione più certi. Sorta prima di Castelforte era strettamente legata al controllo delle proprietà del monastero di Montecassino. Entrambi i castelli erano posti in posizione tale da costituire un ottimo punto di vedetta e di guardia al fiume Garigliano, all'epoca importante via fluviale di comunicazioni tra Montecassino ed il mar Tirreno. Appare verosimile l’ipotesi che i primi insediamenti avvennero tra l’881 ed il 915 come risposta al campo trincerato saraceno, base per scorrerie, che in quel periodo sorgeva sulla riva destra del Garigliano. Nella località tuttora chiamata Vattaglia (cioè battaglia, in dialetto) si ebbe nell’agosto 915 lo scontro delle truppe della lega voluta dal Papa Giovanni X. Truppe guidate in campo dal papa stesso accorsero da tutto il regno d’Italia, appena ricostituito, per scacciare i Saraceni dai loro insediamenti sulla penisola. Alla lega partecipavano anche Longobardi e Bizantini. La battaglia del Garigliano fu il capitolo conclusivo della guerra. Tra i nobili che parteciparono alla battaglia si ricordano Alberico duca di Spoleto, Atenolfo II di Capua e figlio Landolfo II, Guasinaro II di Salerno, il duca di Napoli Gregorio IV, Giovanni I e lo stratega Niccolò Picingli, inviato da Bisanzio. Per tre mesi gli arabi resistettero in attesa di aiuti dalla Sicilia. Poi tentarono di fuggire sui monti, ma vennero raggiunti e sconfitti e così finì un lungo periodo di terrore per la Terra di San Benedetto. Nell’ottobre del 1079 l’abate Desiderio concesse agli abitanti di Suio le “Chartae libertatis” ovvero “Carte di franchigia”, come aveva già fatto nel 1061 per Traetto in quanto nuova terra acquisita dalla Signoria di Montecassino. Queste carte includevano una serie di privilegi molto moderni. Nel 1320, col permesso di Re Roberto d’Angiò, si erano stabiliti in pianura molti cittadini di Castri Sugii per coltivare i campi. A causa della malaria si trasferirono a Castri Forte che era assurto come il centro più importante della zona. A Castelforte sostò Consalvo di Cordova che conduceva l’esercito spagnolo che nella battaglia del Garigliano del 29 dicembre 1503 pose fine al dominio francese sul meridione d’Italia. Ai piedi di Suio fu gettato un ponte che permise di assalire le truppe francesi di sorpresa. Non si hanno notizie esatte sulla fondazione di Castelforte. Alcuni studiosi, tra i quali Figlioli sostengono che Castelforte sia sorto sulle rovine dell’antica città di Vescia, appartenente alla Pentapoli Aurunca, distrutta dai romani nel 340 a.C. Su tutto il territorio del Comune giacciono una grande quantità di antiche vestigia, ma non si hanno notizie storiche esatte risalenti all’epoca preromana e romana a parte quelli relativi alle imponenti Terme Vescinae. Erano ubicate nel territorio delle attuali Terme di Suio, frazione di Castelforte, molto frequentate in epoca Imperiale, databili con certezza al III secolo; comunque l’esistenza della fonte termale era nota anche in epoca percedente. Castrum Forte nacque indubbiamente prima dell'anno 1000 come difesa del retroterra od anche come rifugio degli abitanti della piana sottostante. L’impostazione urbana è di una tipica pizza d’armi: ciò si può rilevare dalla cinta muraria munita di torrioni circolari, dalla porta di accesso e dal maschio imponente, punto di avvistamento e di comunicazione con le altre fortificazioni della zona. Il castello più vicino a Castrum Forte è Castrum Suji, a Suio. Per questa che è la frazione più importante si hanno dati sulla fondazione più certi. Sorta prima di Castelforte era strettamente legata al controllo delle proprietà del monastero di Montecassino. Entrambi i castelli erano posti in posizione tale da costituire un ottimo punto di vedetta e di guardia al fiume Garigliano, all'epoca importante via fluviale di comunicazioni tra Montecassino ed il mar Tirreno. Appare verosimile l’ipotesi che i primi insediamenti avvennero tra l’881 ed il 915 come risposta al campo trincerato saraceno, base per scorrerie, che in quel periodo sorgeva sulla riva destra del Garigliano. Nella località tuttora chiamata Vattaglia (cioè battaglia, in dialetto) si ebbe nell’agosto 915 lo scontro delle truppe della lega voluta dal Papa Giovanni X. Truppe guidate in campo dal papa stesso accorsero da tutto il regno d’Italia, appena ricostituito, per scacciare i Saraceni dai loro insediamenti sulla penisola. Alla lega partecipavano anche Longobardi e Bizantini. La battaglia del Garigliano fu il capitolo conclusivo della guerra. Tra i nobili che parteciparono alla battaglia si ricordano Alberico duca di Spoleto, Atenolfo II di Capua e figlio Landolfo II, Guasinaro II di Salerno, il duca di Napoli Gregorio IV, Giovanni I e lo stratega Niccolò Picingli, inviato da Bisanzio. Per tre mesi gli arabi resistettero in attesa di aiuti dalla Sicilia. Poi tentarono di fuggire sui monti, ma vennero raggiunti e sconfitti e così finì un lungo periodo di terrore per la Terra di San Benedetto. Nell’ottobre del 1079 l’abate Desiderio concesse agli abitanti di Suio le “Chartae libertatis” ovvero “Carte di franchigia”, come aveva già fatto nel 1061 per Traetto in quanto nuova terra acquisita dalla Signoria di Montecassino. Queste carte includevano una serie di privilegi molto moderni. Nel 1320, col permesso di Re Roberto d’Angiò, si erano stabiliti in pianura molti cittadini di Castri Sugii per coltivare i campi. A causa della malaria si trasferirono a Castri Forte che era assurto come il centro più importante della zona. A Castelforte sostò Consalvo di Cordova che conduceva l’esercito spagnolo che nella battaglia del Garigliano del 29 dicembre 1503 pose fine al dominio francese sul meridione d’Italia. Ai piedi di Suio fu gettato un ponte che permise di assalire le truppe francesi di sorpresa.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 4.518 (M 2.200, F 2.318)
Densità per Kmq: 150,7

CAP 04021
Prefisso Telefonico 0771
Codice Istat 059004
Codice Catastale C104

Denominazione Abitanti castelfortesi
Santo Patrono San Giovanni Battista
Festa Patronale 24 giugno
Giorno di Mercato Settimanale domenica

Numero Famiglie 1.646
Numero Abitazioni 2.270

Il Comune di Castelforte è:
Città Termale (Terme di Suio)

Il Comune di Castelforte fa parte di:
Comunità Montana Zona XVII dei Monti Aurunci
Associazione Nazionale Comuni Termali (ANCOT)

Località e Frazioni di Castelforte
Suio, San Lorenzo

Comuni Confinanti
Coreno Ausonio (FR), Rocca D'Evandro (CE), Sant'Andrea del Garigliano (FR), Santi Cosma e Damiano, Sessa Aurunca (CE), Vallemaio (FR).

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TERME ALBERGO TOMASSI - CASTELFORTE (LT)
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