Alessandria
Piemonte

Alessandria è un comune del Piemonte, il terzo della regione per popolazione dopo Torino e Novara; è capoluogo dell'omonima provincia. Sorge nella pianura alluvionale formata dai fiumi Tanaro e Bormida, in prossimità del loro punto di confluenza. Grazie alla sua posizione al centro del triangolo Torino-Genova-Milano, la città costituisce un importante nodo autostradale e ferroviario con scalo di smistamento di testa, situato nel sud-ovest della stazione viaggiatori. È servita dall'Autostrada A21 e dall'Autostrada A26.

ETIMOLOGIA
Anticamente fu denominata Civitas Nova, Città Nuova. Questo nome fu poi accompagnato da Alexandria, in onore di papa Alessandro III che sosteneva la libertà comunale. In alcuni documenti è documentata con il nome di Rovereto, dal latino roburetum, luogo piantato a roveri. Dal XII secolo in poi fu chiamata definitivamente Alexandria, anche se in alcuni documenti del 1180 la troviamo menzionata con il nome di Palea, in riferimento al terreno paludoso e ricco di erbe.

MONUMENTI
Il centro della città è caratterizzato dalla vastità di Piazza della Libertà, piazza d'armi voluta da Napoleone e ottenuta mediante la demolizione dell'antica cattedrale (1803), della quale sono stati recentemente portati alla luce i resti delle fondamenta. Al centro di essa sorge la statua di Urbano Rattazzi, opera di Ferruccio Pozzato, che sostituisce la fusione più antica di Giulio Monteverde, demolita per ricavarne metallo nel 1943, durante la seconda guerra mondiale. Ferruccio Pozzato è stato amico e ammiratore di un altro grande artista alessandrino: il pittore, incisore, grafico pubblicitario, (per citare una parte delle attività di questo personaggio dalle mille sfaccettature, FRANCO SASSI. Vi si affacciano inoltre sullo spazio pubblico: il Palazzo del Municipio o Palazzo Rosso (dal colore della facciata, XVIII secolo) dotato di un particolare orologio a tre quadranti (da notare sulla sommità il galletto sottratto dagli alessandrini ai casalesi nel 1225); Palazzo Ghilini, oggi sede della provincia e della Prefettura, progettato da Benedetto Alfieri nel 1733, di pregevoli forme barocche, considerato il più bello e monumentale della città; Palazzo delle poste (1939-1941) di stile schiettamente razionalista, con un bel mosaico lungo 38 metri di Gino Severini; Palazzo Cuttica di Cassine, futura sede del Museo Civico.

Quasi adiacente a piazza della Libertà è la raccolta piazza del Duomo dove sorge la nuova cattedrale neoclassica del (1810-1849) che conserva al suo interno la statua lignea della Madonna della Salve; sul lato sinistro della facciata spicca Gagliaudo che regge una formaggetta lodigiana, scultura romana raffigurante l'eroe alessandrino che secondo la leggenda si distinse nel corso dell'assedio del Barbarossa. Da notare sul fianco destro della Cattedrale l'altissimo e imponente campanile di gusto eclettico, costruito a più riprese fra l'ultimo decennio dell'Ottocento e il 1922; con i suoi 106 metri di altezza è il secondo più alto d'Italia dopo il Torrazzo di Cremona.

Altra chiesa di notevole interesse è Santa Maria di Castello (XV secolo), la più antica della città, situata presso l'antico borgo Rovereto e che fonde nella sua struttura stili di epoche diverse, come quello tardo - romanico della costruzione con il portale rinascimentale e, al suo interno, diverse opere di epoche successive (il crocefisso, l'altare, la fonte battesimale, la sacrestia); inoltre nei sotterranei, da qualche tempo riaperti al pubblico, si possono osservare i resti di 2 precedenti chiese. Nonostante una fase di decadenza, negli ultimi anni sono stati notevoli i lavori di ristrutturazione.

Altri monumenti degni di nota sono: Palazzo Guasco situato nella via omonima, dalla bella facciata barocco-piemontese, oggi sede di Assessorati provinciali. In attesa di restauro alcuni saloni del Palazzo che conservano la struttura architettonica Settecentesca.
l'Arco di trionfo situato al termine di via Dante fu eretto nel 1768 a ricordo della visita di Vittorio Amedeo III e di Maria Ferdinanda di Spagna.

Sulla sponda sinistra del Tanaro sorge la Cittadella, imponente costruzione militare innalzata su progetto di Ignazio Bertola, una delle principali al mondo per importanza. La costruzione, voluta dai Savoia nel XVIII secolo, comportò l'evacuazione e la demolizione dell'intero quartiere di Borgoglio. Di proprietà del Demanio Militare, è visitabile solo in rare occasioni: è a pianta stellare, con sei baluardi attorniati da fossati. Di notevole interesse architettonico-militare il quartiere militare con gli edifici Settecenteschi e Ottocenteschi.

Di recente riapertura il Museo Civico nella nuova sede di palazzo Cuttica, che conserva tra l'altro, due arazzi fiamminghi di pregevole fattura, un interessante polittico di Gandolfino da Roreto, i paramenti sacri di papa Pio V e i corali destinati al convento di Santa Croce di Bosco Marengo da lui stesso ordinati.

MANIFESTAZIONI
È l'appuntamento musicale dell'estate organizzato dal Circolo Culturale "Il Ghilino", associazione che da alcuni anni si occupa di promozione culturale ed organizzazione di eventi e manifestazioni. Nel 1998 venne proposta la prima edizione di "Fraskettando", evento musicale nato per rivitalizzare i sobborghi della Fraschetta e per dare l'opportunità alle giovani band emergenti di esibirsi su un palcoscenico; ebbe un discreto successo e venne riproposto l'anno successivo. Accantonato per alcuni anni per motivi organizzativi, viene ora nuovamente riproposto con un progetto più ambizioso e rivisto nei contenuti e nell'immagine sotto forma di festival.

Un evento come Fraskettando SkaBluesJazz Festival consente di affrontare una tematica cruciale della musica contemporanea: il ruolo dell'appartenenza ad una tradizione e il suo codificarsi nei linguaggi odierni. Se riflettiamo sulle attuali contaminazioni estetico-musicali, sull'impeto multi stilistico spesso circoscritto nella terminologia del cosiddetto crossover (da intendersi nel suo significato puro, ossia nell'attraversamento degli stili), possiamo rintracciare un continuum attitudinale-sonoro in seno al progressivo (jazz, blues, ska, rock, psichedelia, tracciati sinfonici e via dicendo). Non un caso quindi, ma riflesso temporale di una necessità: quella di rendere vitale, eclettica, totale, l'esperienza artistica umana, al di là delle ottuse barriere di genere. Fraskettando SkaBluesJazz Festival vuole essere espressione concreta di questo processo in corso con i suoi attori e colori. In fondo la musica è come un dipinto dalle infinite e molteplici sfaccettature, amante costantemente criptica e fuggevole nella sua intima essenzialità.

Teatro della manifestazione è stata, in passato, la piazza principale di un piccolo sobborgo del comune di Alessandria nella zona circoscrizionale Fraschetta: San Giuliano Nuovo. Fraskettando SkaBluesJazz Festival è ora ospitato all'interno della ex "Caserma Sebastiano Valfrè" nel pieno centro di Alessandria. Ecco alcuni artisti che hanno partecipato: The Blues Brothers Band, Eddie Floyd, Taj Mahal, Mario Biondi, Soft Machine, Mick Abrahams & Clive Bunker, Rezophonic, Cristina Scabbia, Roy Paci & Aretuska, Persiana Jones, Statuto, Trio bobo, Claudio Capurro, Paolo Bonfanti.

Periodo: primo fine settimana di luglio.

Fraskettando SkaBluesJazz Festival sito web ufficiale

Motoraduno internazionale
Motoraduno internazionale Madonnina dei Centauri, in collaborazione con il comune di Castellazzo Bormida

Periodo: seconda domenica di luglio.

Il Salone del Biscotto Piemontese è la principale manifestazione regionale del settore. La terza edizione della rassegna ha avuto luogo, come nel 2006, presso la ex "Caserma Leopoldo Valfrè di Bonzo". L'evento è dedicato alla scoperta dei sapori del Piemonte attraverso l'opera di grandi e piccoli artigiani del settore. Presso gli stand del Salone oltre cinquanta espositori hanno distribuito e offerto assaggi ai visitatori. Nell'ambito della terza rassegna dolciaria si sono susseguiti talk show dedicati ai dolci piemontesi. Tra gli ospiti hanno partecipato Iginio Massari, pasticcere e Paolo Massobrio, giornalista enogastronomico. Il Salone è organizzato dalla Provincia di Alessandria in collaborazione con la Regione Piemonte, le Province di Cuneo, Novara, Torino, Vercelli e il Comune di Alessandria.

Prima edizione Novara 2005.

Seconda edizione Alessandria 2006.

Terza edizione Alessandria - 12, 13, 14 Ottobre 2007.

Alè Chocolate
Manifestazione organizzata dal Comune di Alessandria (Assessore al Commercio Manuela Ulandi) in collaborazione con diversi Enti ed Associazioni, per promuovere e rilanciare il cioccolato dell'industria dolciaria e dell'artigianato locale. L'obiettivo della festa è quello di interessare i visitatori e sviluppare il settore ormai secolare per questa provincia. Eventi collaterali di notevole interesse sono stati la mostra di sculture di cioccolato presso il Palazzo Asperia (della Camera di Commercio) e i massaggi al cioccolato, eseguiti a scopo dimostrativo da personale esperto e con la partecipazione di graziose modelle. Alè Chocolate diventerà un appuntamento fisso annuale. Prima edizione Ottobre 2007.

Il Salotto del Mandrogno
Talk show nato nel 2002 che si realizza una volta al mese presso il circolo culturale la Casetta. Massimo Brusasco - giornalista - è, in questa occasione, regista, presentatore e animatore di ogni spettacolo. Ad ogni serata sono invitati 7-8 ospiti: politici, attori, scrittori, giornalisti, cantanti e personaggi bizzarri o gente che ha qualcosa da dire o che è stata protagonista di avvenimenti insoliti. Il Salotto, negli anni, è stato frequentato da attori come Massimo Poggio e da noti cabarettisti di importanza nazionale come Diego Parassole, Claudio Lauretta e Daniele Ceva. Tra i musicisti, sono stati ospiti i nomi più noti del panorama alessandrino, da Al Rangone a Paolo e Matteo Tarantino, dal fisarmonicista Paolo Bagnasco, a Ginetto Prandi, da Enrico Cremon a Ricky Show. Sono stati ospitati artisti che hanno avuto un discreto successo nel mondo del jazz, come Gianni Coscia (ha fatto parte dell'orchestra di Gorni Kramer) e importanti personaggi del mondo del cinema, come Carlo Leva (scenografo del regista Sergio Leone). Il Salotto del Mandrogno è un evento che racconta Alessandria e gli alessandrini, che mette a nudo i problemi sia locali che nazionali e tende ad esaltare il dialetto, la cucina i personaggi e i prodotti locali. L'ironia e la leggerezza animano lo spirito delle serate. La stagione 2007-2008 del talk show ha avuto una novità: incentivare la lettura e promuovere la nuova biblioteca a disposizione del Circolo stesso. Per stimolare la lettura ogni partecipante al talk show - pubblico compreso - è invitato a portare un libro. Chi desidera può poi scegliere tra i volumi (che saranno a disposizione sotto forma di prestito) uno o più titoli per la propria lettura.

Rievocazione Storica della Battaglia di Marengo
Rievocazione della famosa Battaglia di Marengo vinta da Napoleone a Spinetta il 14 giugno del 1800. Battaglioni di austriaci, francesi e italiani, provenienti da tutta Europa, tornano a fronteggiarsi in uno scontro che sembra sospeso nel tempo. Manifestazioni, incontri e mostre trovano spazio in città e al Castello di Marengo. Periodo: prima metà di giugno.

Lobbi

E' una frazione che si trova ad est del capoluogo sulla riva destra del Tanaro e confina col territorio di Piovera. Il borgo sorge ad un'altitudine di m 90 s.l.m. sul declino della Fraschetta verso il Po ad una distanza di 11,27 km dal comune di Alessandria. Lobbi comprende il centro del paese raggruppato intorno alla chiesa parrocchiale, le frazioni di Cascinali Pagella, Zerba, Filippona, Cascina Stampa e la zona della Fonte. Le strade principali sono: via Poggio, via Sabatini, via Passalacqua, via Campora, via Sale , via Della Repubblica, via Franchini, via Guazzone, via Pagella. Le due piazze esistenti sono intitolate ad A. Caretta e ad A. Franzini. Quest'ultima è situata al centro del paese, di fronte alla chiesa parrocchiale ed è costituita da uno spiazzo alberato adibito a giochi per bambini. Gli edifici adibiti ad abitazione sono in genere a due piani e adiacenti fra loro solo al centro paese. I muri delle case sono ancora costituiti in prevalenza di terra battuta. Erano in passato abitazioni di contadini e pescatori, attività allora predominanti. Da indagine condotta nel 1855 la popolazione di Lobbi era di 1740 abitanti, mentre nei censimenti del 1869 e 1901 gli abitanti erano più di 2000. Nel 1911 si ebbe una diminuzione a 1660 abitanti; già da tale periodo si andava delineando una diminuzione progressiva della popolazione fino ai giorni nostri. Attualmente gli abitanti sono circa 600.

Etimologia
Da varie interpretazioni, la più probabile, per ricercare l'esatta etimologia del nome "Lobbi" potrebbe essere la seguente: il radicale Laub è parola tedesca che significa luogo boscoso, da cui deriva "laubig" ossia fogliuto, di bosco, con molte foglie. Secondo un codice conservato nell'archivio di Aix , del 1025, una selva in quella località fu chiamata "laubiera" , nome che aveva ancora nel 1774. Poiché la zona in cui sorse Lobbi un tempo era boscosa, si potrebbe accettare l'ipotesi che il nome derivi da laub o laubing il cui dittongo "lau" nel tempo si sia trasformato in "lo" dando origine ai nomi "lobium" , "lobia". Filippona, frazione di Lobbi, deriva il suo nome da Filippo Sforza il quale era solito portarsi in quei paraggi a caccia nella grande boscaglia ivi esistente. Dopo la sua morte, la popolazione riconoscente ne assunse il nome intorno al 1493.

Cenni storici
Lobbi, prima del 1550, era un aggregato di cascinali sparsi e nel 1175, all'epoca della fondazione di Alessandria, fece parte del contado di tale città. Nel 1316 passò sotto il dominio dei Visconti che governarono la zona per circa 100 anni. In seguito, ai Visconti subentrarono gli Sforza. Dagli annali di Alessandria risulta che nel 1647 Lobbi e Castelceriolo furono allagate dalle acque del Tanaro in quella ricordata come la maggiore inondazione avvenuta dalla fondazione di Alessandria. Nel 1734 Lobbi diventò feudo del conte Stortiglioni. Nel 1854 la popolazione lobbiese subì alcuni decessi a causa del colera. Nel periodo della Resistenza una brigata della divisione Marengo fece capo a Lobbi.

La Chiesa parrocchiale
Il primo accenno all'esistenza di una chiesa a Lobbi si ha nel 1584 negli atti della visita pastorale di quell'anno. Nella visita pastorale del 1593 è indicata col titolo di "San Bartolomei Lobiorum". Risale appunto a quell'anno la presenza del primo sacerdote. Nel periodo 1780-1800 la chiesa fu ampliata ed assunse la struttura attuale. Si ebbe lo spostamento della facciata, che fu rivolta a est, mentre prima era orientata a nord ed era ad un'unica navata. La chiesa fu in seguito dotata di organo, come attesta la lettera di Camillo Bianchi datata marzo 1880.

Casa di riposo "Conte Giuseppe Guazzone di Passalacqua e Don Angelo Campora"
Il conte Guazzone, originario di Lobbi, arricchitosi in Argentina grazie alla coltivazione a grano di estesi territori, pensò di fondare una casa di riposo che potesse ospitare gli anziani di Lobbi e paesi limitrofi. Tale progetto fu attuato nel 1935 facendo costruire l'edificio, tuttora esistente e perfettamente funzionante, in via Poggio di fronte all'edificio scolastico. La Casa di riposo può ospitare una quarantina di persone.

Monumento ai caduti
Per ricordare i caduti della Prima guerra mondiale, venne eretto nel 1926, un monumento in piazza Caretta, di fronte all'edificio scolastico. Esso è costituito da una base marmorea, sulla quale poggia una statua bronzea raffigurante un fante che abbraccia la bandiera.

Fonte termale
Col nome di "Fonte della salute" veniva denominata una sorgente naturale di acqua solforosa situata a nord dell'abitato. L'acqua aveva poteri curativi, per questo molte persone dai paesi vicini si recavano alla fonte per cura. Dopo la seconda guerra mondiale la fonte richiedeva lavori di ristrutturazione mai eseguiti per cui perse la sua attrattiva e le acque non curate debitamente, si dispersero. Attualmente resta il rudere di caseggiato.

CENNI STORICI
La città nacque nella seconda metà del XII secolo con il nome di Civitas Nova su un nucleo urbano già esistente costituito dall'antico borgo di Rovereto con l'aiuto dei feudi vicini di Marengo, Borgoglio, Gamondio, Solero, Villa del Foro, Oviglio e Quargnento, che intendevano ribellarsi degli Aleramici, allora signori del Monferrato. In questo le popolazioni furono supportate dai comuni della Lega Lombarda, in contrasto con il marchesato del Monferrato, principale alleato del Barbarossa. La città fu fondata ufficialmente nel 1168 e in quell'anno assunse il nome attuale in onore di Papa Alessandro III, ampio sostenitore in quel periodo delle azioni della Lega Lombarda contro il Sacro Romano Impero. Il 29 ottobre 1174 Alessandria, che contava circa 8.000 abitanti, subì un attacco delle forze imperiali che avevano già espugnato nei mesi precedenti Susa ed Asti che però rimasero bloccate di fronte al fossato che circondava la città: cominciò così un lungo assedio che terminò il 12 aprile 1175, Venerdì Santo, con la resa degli uomini del Barbarossa, attaccati e colti impreparati dagli alessandrini mentre erano intenti a scavare un tunnel per fare irruzione all'interno della città; una tradizione vuole invece, che a salvare la città fosse stato uno stratagemma ideato dall'anziano Gagliaudo. Nel 1183 dopo la Pace di Costanza e su ordine dell'Impero, la città assunse il nome di Cesarea mantenendolo però per un breve periodo. Nel 1198 divenne libero comune. Fu intorno al 1220 che Francesco d'Assisi, diretto in Francia, si fermò nei pressi di Alessandria dove ammaestrò una lupa che terrorizzava la popolazione: un bassorilievo che ritrae questo episodio è conservato ancora oggi all'interno della Cattedrale. Per oltre due secoli Alessandria mantenne la condizione di libero comune entrando in conflitto con le vicine Casale, che era ancora parte del Marchesato del Monferrato, con Asti e con Pavia, le quali temevano una sua possibile espansione. Alessandria era ottimamente fortificata: per i suoi tetti e per le sue robuste mura, costruiti con semplice paglia e fango, fu a lungo conosciuta nel Nord-Italia come Alessandria della Paglia. Finì poi per allearsi con Vercelli e soprattutto, con Milano, alla quale legò nei secoli successivi le sue sorti. Nel 1215 le tre città attaccarono e distrussero Casale Anche Alessandria, città tradizionalmente militare, conobbe il Monachesimo: ebbe particolare rilevanza il Movimento degli Umiliati, Ordine riconosciuto proprio da Papa Alessandro III, che introdusse in città nuove tecniche per la lavorazione dei tessuti e in particolare, della lana. Nel 1316 le famiglie guelfe e ghibelline, preoccupate dalle continue lotte contro il Monferrato ed Asti, scelsero di mettere la città sotto la protezione dei Visconti che, nel 1348 la inglobarono tra i propri territori. Successivamente Alessandria appoggiò i Visconti nella guerra contro la Francia ed entrò a far parte del Ducato di Milano sotto il dominio di Gian Galeazzo. Alla morte di quest'ultimo nel 1402, il Ducato fu attaccato dai casalesi di Facino Cane che conquistò dunque Alessandria nel 1404. La città e il Ducato comunque ritornarono ai Visconti quando la vedova di quest'ultimo, Beatrice di Tenda, sposò Filippo Maria. Successivamente la città seguì le sorti del Ducato di Milano, passando agli Sforza a metà del XV secolo; in questo periodo cadde dapprima più volte vittima delle invasioni dei francesi e dal 1535 cadde sotto il dominio spagnolo e vi rimase per tutto il XVII secolo, diventando un importante nodo commerciale tra Genova e la Lombardia. Nel 1707 fu conquistata dal Principe Eugenio, finendo così, dopo i trattati di Utrecht del 1713, nelle mani di Savoia, sotto il Piemonte: Vittorio Amedeo II, considerata la posizione strategica della città, ne riorganizzò la vita politica, istituendo il ruolo del Governatore, e le strutture militari, per aggiornarle agli ultimi sviluppi della fortificazione alla moderna, costruendovi una enorme Cittadella che causò l'abbandono e la distruzione di un intero sobborgo della città, Bergolium (Bogoglio). In questo periodo il numero dei cittadini salì a circa 15.000 unità. Alla morte di Vittorio Amedeo II nel 1730, gli successe Carlo Emanuele III che rinsaldò la lega con l'Inghilterra e con l'Austria. Egli attaccò i Borboni di Spagna, di Francia e di Napoli ma senza fortuna. Infatti costoro, arrivando nella pianura fra San Giuliano ed Alessandria, s'impossessarono di Serravalle Libarna e di Tortona e sbaragliarono i Piemontesi presso Bassignana sospingendoli fino a San Salvatore e a Valenza e li tennero fermi a Crescentino. Nel 1746, dopo eroici sforzi compiuti dall truppe di Carlo Emanuele, i nemici furono snidati e allontanati e il Piemonte, tranne Valenza e Tortona, ritornarono ai Savoia. Alla fine del secolo l'intero Piemonte fu colpito dalle battaglie conseguenti alle mire espansionistiche di Napoleone Bonaparte e se già dopo l'armistizio di Cherasco l'influenza dell'imperatore corso era tangibile, nel 1802, dopo la battaglia di Marengo (vinta dalle truppe transalpine), Alessandria fu ufficialmente annessa alla Francia assieme a tutta la regione, diventando capoluogo del Dipartimento di Marengo. Successivamente, nel 1814, la città venne conquistata dagli austriaci e il 30 maggio di quello stesso anno, dopo i trattati di Parigi, entrò a far parte del Regno di Sardegna in quanto fu restituita ai Savoia. Tutte le successive dominazioni si presero cura soprattutto della Cittadella, ingrandendone le opere esterne. Durante il Risorgimento, Alessandria fu un importante centro liberale e fu proprio dalla città piemontese che partirono i moti del marzo 1821 con Santorre di Santarosa, ufficiale di stanza nella cittadella di Alessandria; per questo, diversi cittadini che avevano aderito alla Giovine Italia vennero sottoposti a processi sommari e condannati per cospirazione: ne rimase vittima anche il patriota Andrea Vochieri, nel 1833. Nell'ottobre 1859 fu scelta come capoluogo di una delle prime quattro province piemontesi, per una fetta di territorio che comprendeva anche l'astigiano. Il 25 luglio 1899 diventò la prima città italiana capoluogo di provincia ad essere governata da una Giunta a maggioranza socialista: quel giorno venne infatti eletto sindaco della città l'orologiaio Paolo Sacco. La nascita delle Ferrovie e l'incremento dei commerci nel Nord-Italia, alla fine dell'Ottocento trasformarono Alessandria in uno dei punti nevralgici per il mercato italiano. Per la sua posizione, al centro di Torino, Milano e Genova, in questo periodo la città conobbe un grande incremento demografico, che portò alla riurbanizzazione e all'espansione del territorio cittadino, e un importante sviluppo nell'industria, testimoniato dal successo di aziende come l'industria di cosmetici Paglieri, la Cicli Maino, soprattutto, la Borsalino, la cui produzione di caratteristici cappelli in feltro diventò famosa in tutto il mondo. Sotto il Fascismo Alessandria mantenne la sua importanza; negli anni trenta furono eretti importanti edifici pubblici opere architettoniche, come il Dispensario Antiturbercolare, progettato da Ignazio Gardella e il Palazzo delle Poste, decorato dai mosaici di Gino Severini. Nel corso della seconda guerra mondiale, la città subì ripetuti e pesanti bombardamenti aerei: il 30 aprile 1944 le bombe colpirono il quartiere popolare Cristo, facendo 239 morti e centinaia di feriti, distruggendo il Teatro Municipale; nelle notti d'estate, poi, nacque il mito di "Pippo", un aereo utilizzato per la ricognizione, il cui rumore assordante terrorizzava il Nord Italia. A giugno furono distrutti i ponti sul Tanaro e sulla Bormida. Un altro bombardamento, il 5 aprile 1945, fece 160 morti, tra i quali 40 bambini dell'asilo infantile "Maria Ausiliatrice" di via Gagliaudo. A causa dei bombardamenti aerei morirono più di 500 cittadini, circa l'un per cento della popolazione: i tedeschi si arresero il 29 aprile; Tra il 1943 e il 1944, 27 ebrei alessandrini furono arrestati ad opera della Repubblica Sociale Italiana e trasferiti nel campo di concentramento di Fossoli. La Sinagoga di Alessandria fu saccheggiata e parzialmente distrutta dai fascisti nel dicembre del 1943.
Nel dopoguerra Alessandria seguì le sorti del Nord-Italia, conoscendo inizialmente quello sviluppo e quella forma di benessere che si diffuse nel Settentrione nel corso degli anni sessanta con il boom economico, conoscendo anche l'immigrazione della gente proveniente dalle regioni del Sud e arrivando a superare i 100.000 abitanti nel 1970. E' nel dopoguerra, che sul piano commerciale, si fa sentire la presenza forte del grafico pubblicitario FRANCO SASSI, che dà una sua nota di cultura alla nascente pubblicità. Franco SASSI nasce ad Alessandria nel 1912 e vi muore nel 1993. Nel 2006, il Comune gli dedica una mostra a Palazzo Cuttica, imperniata proprio sull'argomento, sue opere commerciali sono state acquisite anche dalla raccolta Bertarelli di Milano. Successivamente, quando gli effetti del boom economico rientrarono, Alessandria conobbe un calo demografico. La città venne anche scossa dai fatti di cronaca a sfondo politico che insanguinarono l'Italia degli anni settanta: il 9 e il 10 maggio 1974, una rivolta interna al carcere si risolse tragicamente, con 7 persone morte e 14 ferite: quest'episodio fu ricordato come la "Strage di Alessandria". Inoltre, fu in una cascina nei pressi della città piemontese che si tennero le prime riunioni del gruppo delle Brigate Rosse ed ebbe luogo il sequestro Gancia. Il 6 novembre 1994 la città attirò l'attenzione delle cronache nazionali a seguito di una violentissima alluvione che la investì per buona parte sommergendo ampie zone residenziali (specialmente i quartieri Orti, Rovereto, Borgoglio, Borgo Cittadella, Astuti e San Michele) e varie frazioni. L'alluvione, che fu causata dallo straripamento del fiume Tanaro, provocò anche la morte di undici persone oltre a danni ingentissimi sia alle abitazioni private che alla struttura economica cittadina. Nel 1998 diventò sede, assieme a Novara e Vercelli, dell'Università degli studi del Piemonte Orientale "Amedeo Avogadro".



DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 94.191 (M 44.897, F 49.294)
Densità per Kmq: 461,8
Superficie: 203,95 Kmq

CAP 15121-15122 (a seconda delle zone)
ex CAP (non valido) 15100
Prefisso Telefonico 0131
Codice Istat 006003
Codice Catastale A182

Denominazione Abitanti alessandrini
Santo Patrono San Baudolino
Festa Patronale 10 novembre

Il Comune di Alessandria fa parte di:
Regione Agraria n. 12 - Pianura di Alessandria
Associazione Città del Bio
Circuito Città d'Arte della Pianura Padana
Associazione Italiana Città Ciclabili
Rete dei Comuni Solidali: Comuni della Terra per il Mondo (Recosol)

Località e Frazioni di Alessandria
quartieri: Borgo Cittadella, Borsalino, Galimberti, Orti, Cristo, Norberto Rosa, Borgo Rovereto, Europa, Pista Vecchia.;
sobborghi: San Michele, Valle San Bartolomeo, Valmadonna, Cabanette, Cantalupo, Casalbagliano, Villa del Foro, Cascinagrossa, Castelceriolo, Litta Parodi, Lobbi, Mandrogne, San Giuliano Nuovo, San Giuliano Vecchio, Spinetta Marengo;
frazioni: Astuti

Comuni Confinanti
Bosco Marengo, Castellazzo Bormida, Castelletto Monferrato, Frugarolo, Montecastello, Oviglio, Pecetto di Valenza, Pietra Marazzi, Piovera, Quargnento, Sale, San Salvatore Monferrato, Solero, Tortona, Valenza.

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Conseervatorio Vivaldi Alessandria
RISTORANTE LOSCARPONE - Passo Penice - Bobbio (Piacenza) (PC)
Centro Servizi "Ugo Foscolo" Liceo Europeo sas - ASTI (AT)
Centro Servizi "Ugo Foscolo" Liceo Europeo sas - ASTI (AT)
Centro Servizi "Ugo Foscolo" Liceo Europeo sas - ASTI (AT)
CLL - Commercio Leghe Leggere Spa - Bosco Marengo (AL)
The English School of Casale - Formazione professionale - Casale Monferrato - AL
RISTORANTE LOSCARPONE - Passo Penice - Bobbio - Piacenza - PC