Cariati
è un comune di 8.000 abitanti in provincia di Cosenza. La bellezza
del paesaggio circostante, la limpidezza del mare, la bontà dei
prodotti tipici e la vicinanza con la Sila fanno di Cariati un centro
turistico apprezzato dalle migliaia di persone che ogni anno si riversano
su questo scorcio di Ionio. Pochi sono ancora gli alberghi e le pensioni
ma a sud del paese sono presenti dei villaggi molto attrezzati. In più
non è difficile affittare per i mesi estivi appartamenti che
i residenti mettono a disposizione.
ETIMOLOGIA
Ci sono diverse versioni sull'origine del nome:
Deriva da Charita (o Carina), cioè grazia, città bella
e graziosa.
Si pensa che all'inizio fosse denominata "Cariatide Diana"
da una località sacra a Diana.
Intorno al X sec. è conosciuta come Korion. Si pensa derivi dal
greco Curuai (abitanti della greca Carie).
All'inizio Cariati era situato nella piana ove attualmente sorge la
frazione di Santa Maria, poiché era spesso attaccata dai Barbareschi
di Khayr al-Din Barbarossa, gli abitanti furono costretti a spostarsi,
trasportati su carri (CARRIATI), dalla marina all'attuale posizione.
ORIGINI
E CENNI STORICI
La presenza dei Brutii nel territorio cosentino è documentata
gia dal IV/V sec a.C. Infatti i reperti archeologici ritrovati (Tomba
Bretia) risalgono all'incirca a quel periodo. Si trattava di una popolazione
fondamentalmente nomade, di carattere rude e violento, che attaccò
e conquistò molte città della Magna Grecia tra il IV ed
il III sec a.C. Durante le guerre puniche combatterono a fianco di Pirro
re dell'Epiro prima e di Annibale poi contro i Romani. La sconfitta
decretò la quasi scomparsa dal territorio dei guerrieri Brutii.
Tra
il IV e il III secolo A.C. Cariati fu sede di insediamenti di agenti
Brezie dedite all' agricoltura e alla pastorizia. Cariati per molto
tempo fu insediata da questa civiltà dove con il suo punto strategico
sul mare dominava gran parte del territorio. Quello che ci giunge a
noi di questa civiltà è una tomba trovata su una collina
in periferia di Cariati (in prossimita' della TIMPA DEL SALTO "Contrada
PRUJJA")in mezzo agli alberi di ulivo venuta alla luce dopo lavori
di movimento terra per l'agricoltura nel 1978 risalente al 330 circa
a.c. , la tomba costituita da blocchi di arenaria posti a parallelepipedi
formavano una stanza di circa 2mq, essa si presentava intatta, al suo
interno vi era un affresco che probabilmente rappresentava la vita del
guerriero BREZIO dal nome appunto TOMBA BRETTIA,
che si suppone fosse il capo della comunità locale. Al suo interno
furono trovati il corpo appunto del guerriero con molti oggetti di valore
come la sua armatura in bronzo, un cinturone, un elmo, una spada, delle
anfore, dei piatti, e altri oggetti del suo corredo funerario. Al momento
tutti questi oggetti sono esposti al museo di Sibari, nulla esclude
che sulle colline di Cariati possono ancora esserci altre tombe di guerrieri
di altre civiltà.Altri siti di tombe sono stati trovati ma depredati
e distrutti.Resti di antiche abitazioni ,mortai in pietra , orci in
cotto ci fanno capire che alcuni nuclei abitavano stabilmente questi
luoghi, le posizioni sempre dominante e rivolte verso il mare ,fanno
capire lo stato dall'erta e di difesa in cui vivevano , un periodo storico
fatto di guerre , invasioni e saccheggi.
IL
BORGO
Uno dei borghi più belli della Calabria dista poche centinaia
di metri dalla marina. Questo borgo è accessibile da più
punti ma l'attuale accesso principale rimane Porta Pia. Il primo nucleo
dellattuale centro storico sorse come luogo strategico fortificato
in età bizantina fra il IX e X secolo. La poderosa cinta muraria
del borgo fu fortificata quando la cittadina era un feudo della famiglia
Ruffo. La lunghezza completa del perimetro è di circa un chilometro
inframmezzata da otto torri.
PORTA
PIA E CORSO XX SETTEMBRE
Appena entrati dall'ingresso principale si ha la sensazione di trovarsi
in un vero borgo medioevale. Subito dopo l'ingresso si trova il Palazzo
del Seminario, costruito nella prima metà del Seicento. Continuando
per Corso XX settembre (una volta via Duomo) si trova prima la Cattedrale
di San Michele Arcangelo e, subito dopo, il Palazzo Vescovile. Di fronte
al Palazzo vescovile è situata la piazza del Borgo (Piazza Plebiscito)
dove è possibile scorgere la torre campanaria con un orologio,
costruita nel 1904.
LA
CATTEDRALE
Costruita nel 400, fu riedificata, sotto l'Episcopato di mons.Nicola
Golia nel 1857 dall'arcè Carmine Ruggiero. L'esterno è
composto da un porticato da dove si erge la Torre campanaria costruita
successivamente.
La cupola è rivestita con mattonelle di maiolica policrome. L'interno
è strutturato in tre navate divise da serie di massicce colonne
ioniche disposte in coppia.
ARTIGIANATO
Lartigianato locale subisce l'influsso delle incursioni dei Turchi
Ottomani e all'ancora più antica arte della Magna Grecia (Si
trova infatti a metà strada fra due delle più importanti
città del periodo (Sibari e Crotone)). L'influenza turca nell'artigianato
si nota particolarmente nel tessile dove ancora oggi alcune donne continuano
a tessere coperte e tappeti. "Si narra che una donna del posto
di nome Laura fu rapita dai Turchi e deportata per un periodo di tempo
in Turchia. Qui imparò l'arte manufatturiera e, una volta liberata
e tornata al proprio paese, insegnò la nobile arte tessile alle
altre donne". Anche la lavorazione della creta, un tempo molto
praticata, è unattività artigianale tipica di Cariati.
Vi sono vari negozi di oggetti in terracotta e ceramica, lavorati secondo
la tradizione dei vasai (vucalari) cariatesi di una volta.
Esiste infine a Cariati una tradizione cantieristica per la costruzione
di barche da pesca, pescherecci (paranza).Infatti nel circondario
sono chiamati i maestri dascia.
GASTRONOMIA
Sardedd :(Sardella (Conserva)Bianchetto condito con sale, pepe rosso (a
volte semi di finocchio selvatico))
Sardedd Scattiata: (Sardella fresca fritta con pepe rosso)
Miluncian chini :(Melanzane Ripiene alla Cariatese)
Pitta cur'i jita: (Rotolini di pizza fatta con le dita e condita con sardella
e pomodoro fresco)
I Sard salat: ((Conserva)Sarde salate con pepe rosso e sale)
Ghiotta
Nduja Insaccato con parti poco nobili del maiale viene cotta e sgrassata
per tre volte in acqua bollente poi cotta nel pomodoro per condire le
paste fatte in casa
Maccarrun a ferret' cur' a 'nuja o cur'a sozizza:(Maccherroni fatti col
ferretto con 'nuja o salsiccia)
Sanguinaccio (Conserva):Sangue fresco di maiale cotto con mosto e noci
molto proteico da spalmare sulle fette di pane come merenda
Grano di S.Lucia : Grano saraceno cotto nel mosto
Sch'pecie: (Conserva) Melanzane a strisce con peperoni menta scottati
in acqua sale e aceto e messi sott'olio
Crispeddi: (Dolci caratteristici/tradizionali dei giorni di festa) Fatte
di acqua e farina senza lievito fritte in olio bollente
Olive ara conza: (Conserva) Tipiche olive verdi messe con metodo tradizionale
greco in salamoia acqua sale soda poi messe sottovetro con alloro efinocchio
selvatico
Olive schiacciate (Conserva): Olive verdi selezionate e schiacciate nei
mortai di pietra condite con sale
Olive arriganate: Olive a piena maturazione di colore nero selezionate
a mano impastate con origano olio sale e, a secondo i gusti, anche con
pepe rosso a scaglie
Pip e patat.