
Bologna 
                                    è capoluogo dell'omonima provincia e della 
                                    regione Emilia-Romagna. Antichissima 
                                    città universitaria 
                                    (ufficialmente dal 1088), ospita numerosissimi 
                                    studenti che le conferiscono ricchezza e animano 
                                    la sua vita culturale e sociale. Nota per 
                                    le sue torri ed i suoi lunghi portici, possiede 
                                    un ben conservato centro storico (fra i più 
                                    estesi d'Italia), in virtù di un'attenta politica 
                                    di restauro e conservazione avviata dalla 
                                    fine degli anni '60 del secolo scorso, a dispettodei 
                                    gravi danni, causati dagli sventramenti urbanistici 
                                    della fine del XIX secolo e dalle distruzioni 
                                    belliche. La 
                                    città, lecui origini risalgono ad almeno un 
                                    millennio prima di Cristo, è sempre stata 
                                    un importante centro urbano prima sotto i 
                                    Celti e gli Etruschi (Felsina), poi sotto 
                                    i Romani (Bononia), poi ancora nel Medioevo, 
                                    come libero comune (per un secolo è stata 
                                    la quinta città europea per popolazione). 
                                    Importante centro culturale ed artistico, 
                                    anche se questo ruolo fatica ad esserle riconosciuto, 
                                    mancando sostanzialmente il "capolavoro" di 
                                    rinomanza mondiale che possa attirare in massa 
                                    i turisti, ma essendo la sua importanza artistica 
                                    e monumentale basata su un insieme omogeneo 
                                    di monumenti ed emergenze architettoniche 
                                    (le torri medievali, i palazzi d'epoca, le 
                                    chiese, la struttura del centro storico) ed 
                                    opere d'arte frutto comunque di una storia 
                                    architettonica ed artistica di prim'ordine. 
                                    Bologna è un importante nodo di comunicazioni 
                                    stradali e ferroviarie del nord italia, rilevante 
                                    polo fieristico e area in cui risiedono importanti 
                                    industrie meccaniche, elettroniche e alimentari. 
                                    È sede d'importanti istituzioni culturali, 
                                    economiche e politiche. 
                                  Geografia
                                    Bologna è situata nella Pianura Padana, a 
                                    ridosso dei colli appenninici, fra lo sbocco 
                                    della valle del Reno e quella del Savena. 
                                    Il territorio provinciale si estende dai margini 
                                    meridionali della Pianura Padana confinante 
                                    con ferrara ai monti dell'Appennino tosco-emiliano, 
                                    spaziando dai 54 m s.l.m. del centro città, 
                                    ai 300 m s.l.m. di Sabbiuno e del Colle della 
                                    Guardia (sempre in territorio comunale) ai 
                                    1945 m s.l.m. del Corno alle Scale (in territorio 
                                    provinciale). Il 
                                    comune si suddivide amministrativamente in 
                                    nove circoscrizioni di decentramento, a cui 
                                    lo statuto attribuisce il nome di "quartieri": 
                                    Borgo Panigale, San Donato, San Vitale, Savena, 
                                    Navile, Porto, Saragozza, Santo Stefano, Reno.
                                  
                                    
Territorio
                                    Centro commerciale di primaria importanza 
                                    (Centergross nell'area metropolitana, per 
                                    un lungo periodo è stato dalla fondazione 
                                    nel 1979 il maggior centro commerciale all'ingrosso 
                                    d'Europa, Interporto). È un importante centro 
                                    fieristico che con la Fiera di Bologna è sededi 
                                    numerose fiere di caratura europea (Saie, 
                                    Cersaie, Saiedue, Motor Show, Lineapelle,SANA 
                                    e la La Fiera del Libro per Ragazzi).L'area 
                                    metropolitana comprende numerosi comuni della 
                                    provincia, per untotale di oltre 750.000 abitanti 
                                    (che divengono quasi 850.000 considerando 
                                    anche l'Imolese), area che se riferita alla 
                                    popolazione "presente" giornalmente sfiora, 
                                    tuttavia, il milione di persone. La 
                                    sua influenza economica, culturale e come 
                                    polo d'attrazione supera ampiamente l'area 
                                    urbana propriamente detta, estendendosi da 
                                    Parma fino alle Marche lungo l'asse della 
                                    via Emilia; si tratta di una sorta di "nebulosa 
                                    urbana" con oltre 3,5 milioni di abitanti, 
                                    la cui essenza è stata colta dallo scrittore 
                                    Carlo Lucarelli, nel suo romanzo Almost Blue, 
                                    quando fa dire ad uno dei personaggi "Quella 
                                    che lei chiama Bologna, è un cosa grande, 
                                    che va da Parma fino a Cattolica ... dove 
                                    davvero la gente vive a Modena, lavora a Bologna 
                                    e la sera va a ballare a Rimini ... è una 
                                    strana metropoli ... che s'allarga a macchia 
                                    d'olio tra il mare e gli Appennini". Inoltre, 
                                    ormai si va profilando la fusione con l'area 
                                    urbana di Modena (dalla quale la separano 
                                    solo pochissimi chilometri lungo gli assi 
                                    della via Emilia e della via Bazzanese); lo 
                                    stesso Aeroporto di Bologna è al servizio 
                                    diretto dell'intera provincia modenese e dei 
                                    suoi poli produttivi tessile (Carpi) e delle 
                                    ceramiche (Sassuolo). La 
                                    città e la sua area metropolitana, parametrate 
                                    anche su scala economica, culturale, commerciale, 
                                    industriale, congressuale, fieristica, finanziaria 
                                    e sociale, rivestono quindi un'importanza, 
                                    in ambito nazionale ed europeo, assai superiore 
                                    a quanto espresso dal semplice parametro demografico 
                                    (men che meno a quello dellapopolazione ufficialmente 
                                    residente nel ristrettoambito comunale). La 
                                    conferma di questo arriva da un interessante 
                                    studio francese condotto nel 1989 dal gruppo 
                                    Reclus di Montpellier e commissionato della 
                                    DATAR (Délégation à l'Amenagement du Territoire 
                                    et à l'Action Régionale), studio nel quale 
                                    si formula una classificazione per gradod'importanza 
                                    delle città con più di 200.000 abitanti di 
                                    14 Stati dell'Europa Occidentale emediterranea:Bologna, 
                                    invero conFirenze e Venezia (dai centri storici 
                                    più piccoli, ma entrambe poli artistici e 
                                    culturali di rinomanza mondiale), si situa 
                                    allo stesso livello assieme a metropoli assai 
                                    più popolose (ad esempio Glasgow, Edimburgo, 
                                    Birmingham, Oslo, Helsinki, L'Aia, Dusseldorf, 
                                    Colonia, Vienna, Lisbona, Marsiglia, Siviglia, 
                                    Valencia, le stesse Napoli,Genova e la conurbazione 
                                    Firenze - Prato, in Italia, ecc.); addirittura 
                                    ad un rango superiore a quello in cui sono 
                                    collocate altre città più popolose, quali 
                                    Dublino, Leeds, Liverpool, Lilla, Norimberga, 
                                    Essen, Dortmund, Brema, Hannover, Saragozza, 
                                    Malaga, Bilbao, Salonicco, in Italia la stessa 
                                    Palermo, ecc. Nonostante 
                                    l'esigua popolazione comunale Bologna è stata 
                                    anche inserita, dal gruppo di studio GaWC, 
                                    tra il centinaio di Città globali (o Città 
                                    del Mondo), in virtù della sua importanza 
                                    culturale ed economica (invero in categoria 
                                    D, cioè città globali in formazione, con scarsa 
                                    evidenza).
                                  Trasporti
                                    
La 
                                    città e la sua area metropolitana sono poste 
                                    al centro dei traffici dell'Italia produttiva. 
                                    In linea generale si può affermare che questa 
                                    funzione di crocevia è resa possibile dallaparticolare 
                                    posizione geografica che, pur collocandola 
                                    al margine meridionale della Pianura Padana, 
                                    la pone, quasi come punto di passaggio obbligato, 
                                    al centro delle vie di comunicazione che collegano 
                                    il Nord dell'Italia col Mezzogiorno, sia attraverso 
                                    la direttrice "adriatica" da Torino, Milano, 
                                    il Veneto fino alla Puglia, assai più rilevante 
                                    per traffico di quella "tirrenica" da Genova 
                                    a Roma, sia attraverso la cosidetta "dorsale 
                                    appenninica" per Firenze e Roma (che sfrutta, 
                                    almeno nel primo tratto, la storica ed importante 
                                    via di penetrazione appenninica rappresentata 
                                    dalla valle del fiume Reno): infatti proprio 
                                    queste due direttrici s'incontrano a Bologna, 
                                    generando un ganglio di comunicazioni stradale, 
                                    autostradale e ferroviario il cui primato, 
                                    in termini di traffico, in Italia, può essere 
                                    insidiato solo dall'area metropolitana milanese. 
                                    Non 
                                    a caso nell'area metropolitana bolognese esiste 
                                    uno dei maggiori interporti d'Italia, uno 
                                    dei maggiori centri commerciali all'ingrosso 
                                    d'Europa (il Centergross), uno dei tre maggiori 
                                    mercati ortofrutticoli d'Italia (gli altri 
                                    sono a Roma e Milano, le cui aree metropolitane 
                                    hanno una popolazione almeno 5 volte superiore 
                                    a quella bolognese). Bologna è anche uno dei 
                                    maggiori scali ferroviari merci d'Italia (quello 
                                    di San Donato, per lungo tempo fra i maggiori 
                                    d'Europa).
                                  
Autostrade
                                    Principale snodo autostradale d'Italia, confluiscono 
                                    nel nodo di Bologna: la A1 "Autostrada del 
                                    Sole" Milano-Firenze-Roma; l'asse adriatico 
                                    A14 Bologna-Ancona-Taranto; la A13 Bologna-Padova. 
                                    Il raccordo autostradale che circonda la città 
                                    a ovest, nord ed est è affiancato per circa 
                                    22 km dalla tangenziale. La situazione del 
                                    traffico stradale ed autostradale di Bologna 
                                    è allarmante. La densità di traffico è una 
                                    delle massime italiane ed anche l'ambiente 
                                    e la qualità dell'aria ne risentono fortemente:all'inquinamento 
                                    proprio del traffico urbano di un agglomerato 
                                    urbano di un milione di abitanti si aggiunge, 
                                    nel caso di Bologna, quello di un traffico 
                                    "di transito" che non ha eguali in Italia, 
                                    specie in rapporto alla grandezza dell'agglomerato. 
                                    Sono allo studio (ed alcuni già in atto) progetti 
                                    che mirano alla decongestione e al potenziamento 
                                    del raccordo autostradale e della tangenziale 
                                    (costruzione della 3 corsia dinamica in A14 
                                    e ammodernamento degli svincoli della tangenziale 
                                    tramite l'eliminazione dei semafori con rotatorie 
                                    nell'innesto con le strade urbane), sì da 
                                    rendere il traffico più fluido e meno inquinante. 
                                    Già l'apertura (dicembre 2006) del nuovo casello 
                                    autostradale "Fiera" che, dall'autostrada 
                                    immette direttamente dentro il quartiere fieristico, 
                                    ha portato consistenti ed innegabili benefici 
                                    in termini di decongestionamento della tangenziale 
                                    urbana in occasione delle grandi manifestazioni 
                                    fieristiche. È 
                                    allo studio, inoltre, la realizzazione del 
                                    cosiddetto Passante Nord che, staccandosi 
                                    dalla A14 dalla zona di Castel San Pietro 
                                    Terme, dovrebbe collegarsi alla A1 prima di 
                                    Castelfranco Emilia, transitando, a nord della 
                                    città, vicino all'Interporto ed al Centergross, 
                                    in modo da allontanare dall'agglomerato urbano 
                                    il traffico di solo transito (ed anzi, avvicinarlo 
                                    a taluni nodi generatori di traffico, quali, 
                                    ad esempio, proprio i due citati); in tal 
                                    modo il semianello tangenziale alla città 
                                    verrebbe lasciato interamente a disposizione 
                                    del traffico urbano.
                                  Cenni 
                                    storici
                                    
 
                                    La zona di Bologna risulta abitata fin dal 
                                    IX secolo a.C., come risulta dagli scavi effettuati 
                                    a partire da metà '800 nella vicina Villanova, 
                                    frazione di Castenaso. In questo periodo, 
                                    e fino al VI secolo a.C., l'insediamento appartiene 
                                    alla fase indicata appunto come villanoviana 
                                    ed è sparso in vari nuclei. Nel VII-VI secolo 
                                    a.C. abbiamo testimonianze di un'apertura 
                                    ai modelli artistici della vicina Etruria: 
                                    anche la composizione etnica della popolazione 
                                    cambia, passando dagli Umbri agli Etruschi 
                                    che la battezzarono Felsina. Successivamente 
                                    (V-IV secolo a.C.), con la discesa dei Galli 
                                    nella penisola gli Etruschi vengono progressivamente 
                                    messi in minoranza, e il dominio gallico sulla 
                                    zona durerà fino al 196 a.C., anno in cui 
                                    i Galli Boi vengono scacciati dai Romani. 
                                    Nel 189 a.C. questi ultimi fondarono sul sito 
                                    una colonia di diritto latino a cui diedero 
                                    il nome di Bononia. Dopo la caduta dell'Impero, 
                                    fu soggettaad Odoacre, a Teodorico il Grande 
                                    (493-526), a Bisanzio e infine, nel 727, ai 
                                    Longobardi, nella cui ottica era solo un centro 
                                    militare. Nel 774 la città capitola davanti 
                                    a Carlo Magno, che la consegna al papa Adriano 
                                    I. Ripopolatasi nel X secolo, Bologna inizia 
                                    a nutrire aspirazioni comunali, che riuscirà 
                                    ad affermare alla morte di Mathilde di Canossa, 
                                    nel 1115, ottenendo l'anno successivo una 
                                    serie di concessioni giurisdizionali ed economiche 
                                    dall'imperatore Enrico V. Il comune partecipò 
                                    alla lotta contro il Barbarossa, conclusasi 
                                    con la pace di Costanza nel 1183, dopo la 
                                    quale conobbe una forte espansione, anche 
                                    edilizia (periodo delle case-torri): fu uno 
                                    dei principali centri di scambio commerciale 
                                    grazie a canali che permettevano il transito 
                                    di grandi quantità di merci. Basti considerare 
                                    che alla fine del XIII secolo, con i suoi 
                                    50.000, forse 60.000 abitanti era la quinta 
                                    città europea per popolazione (dopo Cordoba, 
                                    Parigi, Venezia e Firenze), al pari con Milano 
                                    ed era il maggior centro industriale tessile 
                                    d'Italia. Il complesso sistema di approvvigionamento 
                                    idrico di cui era dotata la città, mediante 
                                    una sviluppata rete di canali tra le più avanzate 
                                    in Europa, si riforniva d'acqua dai torrenti 
                                    Savena e Aposa e dal fiume Reno (come il Canale 
                                    Navile ed il Canale di Savena). Questa energia 
                                    idraulica serviva ad alimentare numerosi mulini 
                                    per la fiorentissima industria tessile serica 
                                    e per il trasporto di merci. Dei canali di 
                                    Bologna (ora quasi tutti interrati) rimangono 
                                    oggi tracce nella toponomastica. 
                                  
Nel 
                                    1088 fu fondata a Bologna quella che è riconosciuta 
                                    come la prima università del mondo occidentale 
                                    (Alma mater studiorum). Nel XIII secolo, Bologna 
                                    fu coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini, 
                                    con alterne fortune. Ad esempio: se, nel 1249, 
                                    i bolognesi riuscirono addirittura a catturare 
                                    Re Enzo di Sardegna, figlio di Federico II 
                                    del Sacro Romano Impero ed a tenerlo imprigionato 
                                    fino alla sua morte (1272) malgrado le minacce 
                                    del potente padre; nel 1275, invece, dopo 
                                    un tentativo, fallito, della guelfa Bologna 
                                    di attaccare la ghibellina Forlì, le truppe 
                                    ghibelline di Guido da Montefeltro, di Maghinardo 
                                    Pagani e di Teodorico degli Ordelaffi, misero 
                                    in fuga i bolognesi presso il fiume Senio, 
                                    al ponte di San Procolo. La rotta fu tanto 
                                    grave che il carroccio dei bolognesi venne 
                                    portato in trionfo a Forlì. Nel 1256 il Primo 
                                    Capitano del Popolo (Giordano Lucino) promulga 
                                    la "Legge del Paradiso" che riscatta i servi 
                                    della gleba. Nel 1337 ha inizio la signoria 
                                    dei Pepoli, definita da alcuni studiosi una 
                                    "criptosignoria" perché la famiglia cerca 
                                    di governare ponendosi come primi tra pari 
                                    piuttosto che come veri e propri signori della 
                                    città. La signoria presenta forti elementi 
                                    di continuità col passato, e resisterà fino 
                                    al 28 marzo 1401 quando diventeranno signori 
                                    di Bologna i Bentivoglio. Nel 1507 passa allo 
                                    Stato Pontificio fino al 1796 quando con Napoleone 
                                    arrivano a Bologna le truppe francesi ma, 
                                    dopo il Congresso di Vienna (1815) la città 
                                    ritorna alla Chiesa. Vi si stabiliranno gli 
                                    Austriaci, per essere poi annessa al Regno 
                                    d'Italia nel 1860. Bologna festeggia la Liberazione 
                                    il 21 aprile 1945. La città di Bologna fu 
                                    esposta a numerose azioni di bombardamento 
                                    durante la Seconda Guerra Mondiale. L' importanza 
                                    della città come grande centro urbano di raccordo 
                                    tra nord e centro ed in particolare il valore 
                                    strategico del suo nodo ferroviario la resero 
                                    obiettivo primario da parte dei comandi Alleati. 
                                    A tal fine il 16 luglio 1943 ebbe inizio una 
                                    serie di bombardamenti i cui obiettivi erano 
                                    essenzialmente stategici, ma con un raggio 
                                    d'azione talmente vasto da coinvolgere gran 
                                    parte del tessuto urbano e della popolazione. 
                                    L'attacco ebbe sulla città effetti devastanti 
                                    tra i quali, lo sconvolgimento della fisionomia 
                                    di quartieri del centro storico di Bologna 
                                    e danni ingenti al principale scalo ferroviario. 
                                    Al termine del conflitto il 44 % del patrimonio 
                                    edilizio della città era stato distrutto o 
                                    gravemente danneggiato. Il 25 settembre 1943, 
                                    Bologna fu nuovamente oggetto di attacchi 
                                    e incursioni aeree, si contano 936 morti, 
                                    e migliaia di feriti, a differenza del 16 
                                    luglio vengono bombardati i quartieri periferici 
                                    oltre al centro. Bologna è stata protagonista 
                                    nella resistenza, dal dopoguerra la città 
                                    è stata sempre un baluardo e fiore all'occhiello 
                                    delle amministrazioni di sinistra. Nel 1999 
                                    tale tradizione si è interrotta con la storica 
                                    affermazione di Giorgio Guazzaloca.
                                  Storia 
                                    recente
                                    
 
                                    Durante l'amministrazione di Renato Zangheri, 
                                    il 2 agosto 1980 alle ore 10.25 una bomba 
                                    esplose alla stazione centrale di Bologna 
                                    causando 85 morti, per quella che passerà 
                                    alla storia come la Strage di Bologna. Nel 
                                    1999 il centro-sinistra perse le elezioni 
                                    comunali, e gli elettori votarono in maggioranza 
                                    a favore della coalizione di centro-destra 
                                    guidata da Giorgio Guazzaloca. L'esperienza 
                                    del centro-destra venne, poi, bocciata degli 
                                    elettori bolognesi nel 2004 quando l'ex sindacalista 
                                    Sergio Cofferati venne eletto Sindaco della 
                                    città, grazie alla partecipazione determinante 
                                    della cittadinanza attiva (85 movimenti e 
                                    associazioni, molte delle quali diedero vita 
                                    nel 2005 alla rete Unirsi) insieme ai partiti 
                                    de L'Ulivo e de L'Italia dei Valori. 
                                    
                                    I 
                                    portici, le mura e l'architettura
                                    Antichi porticiBologna è la città dei portici: 
                                    oltre 38 Km nel solo centro storico [10]. 
                                    Li si trova in quasi tutte le vie del centro 
                                    e la loro origine è in parte da attribuirsi 
                                    alla forte espansione che ebbe la città nel 
                                    tardo medioevo, quando la città e la fiorente 
                                    università divennero un polo ambito per studiosi 
                                    e letterati di tutta l'Europa, ma anche per 
                                    la popolazione proveniente dalla campagna. 
                                    Di 
                                    qui la necessità di sfruttare al meglio gli 
                                    spazi e aumentare la capienza delle case espandendo 
                                    i piani superiori al piano terra, dapprima 
                                    con la creazione di sporti in legno sorretti 
                                    da travature, e successivamente da portici 
                                    sorretti da colonne. Peraltro i portici, come 
                                    anche in altre città vicinanti, costituirono 
                                    anche un sistema pressoché spontaneo di camminamenti 
                                    coperti, consentendo perciò di percorrere 
                                    buona parte delle strade al riparo da pioggia 
                                    e neve. Esse furono anche un mezzo per l'espansione 
                                    di attività commerciali e artigiane. Ritenere 
                                    che la nascita del portico sia solo una diretta 
                                    conseguenza delle necessità espansionistiche 
                                    del tessuto urbano è però fare torto ai principi 
                                    di saggia amministrazione urbanistica che 
                                    hanno dimostrato gli allora rettori della 
                                    città. Anzi dobbiamo rilevare la loro lungimiranza 
                                    e la loro capacità di predisporre dei servizi 
                                    per tutti, richiedendo un sacrificio alla 
                                    proprietà privata (i portico sono eretti su 
                                    suolo privato e la loro manutenzione è di 
                                    pertinenza del proprietario della casa annessa 
                                    alla struttura portilizia) obbligandola alla 
                                    costruzione delle case coi portici e al loro 
                                    uso pubblico. Un curioso editto del 1288, 
                                    secondo il quale nessun nuovo edificio doveva 
                                    essere privo di portico specificava che questi 
                                    dovevano essere alti almeno 7 piedi bolognesi 
                                    (2,66 metri), questo per permettere il transito 
                                    di un uomo a cavallo. Identica anche la larghezza 
                                    minima. A queste misure non si attenne scrupolosamente 
                                    la popolazione più indigente che in alcuni 
                                    casi riservava 1 o 2 piedi alla propria dimora 
                                    obbligando i cavalieri transitanti a chinare 
                                    il capo. La 
                                    struttura romana della città non è più visibile 
                                    dato che la fisionomia attuale del vasto centro 
                                    storico si è sviluppata nel XI e XII secolo. 
                                    Bologna ebbe tre cerchie di mura: la più antica 
                                    era costruita in selenite e risale all'epoca 
                                    di Teodorico. Queste furono distrutte per 
                                    ordine di Federico Barbarossa e al loro posto 
                                    vennero costruite le più ampie mura dei Torresotti 
                                    (XII secolo). La 
                                    terza e ultima più grande cerchia di mura 
                                    risale al XIII e XIV secolo: e non ebbe mai 
                                    una efficacia difensiva. Di essa - dopo il 
                                    discutibile abbattimento avvenuto all'inizio 
                                    del XX secolo - sono rimaste dieci delle dodici 
                                    porte e alcuni piccoli tratti. Entro 
                                    il tracciato di queste mura il tessuto urbano 
                                    della città è rimasto in gran parte intatto: 
                                    questo lo rende uno dei centri storici più 
                                    estesi d'Italia, e i suoi 38 chilometri di 
                                    portici lo rendono particolare.
                                  
Le 
                                    torri
                                    Le torri gentilizie di Bologna di origine 
                                    medioevale sono uno dei tratti più caratteristici 
                                    della città. Secondo il conteggio effettuato 
                                    da Giovanni Gozzadini nel XIX secolo, le torri 
                                    nel medioevo sarebbero state addirittura più 
                                    di 180 (una enormità rispetto all'estensione 
                                    della città di allora). Stime condotte con 
                                    metodi più moderni riducono questo numero 
                                    a 90-100 tra torri e case-torri, un valore 
                                    comunque considerevole considerando il notevole 
                                    sforzo necessario all'epoca per edificare 
                                    costruzioni simili. Di 
                                    esse purtroppo se ne sono salvate solo diciassette. 
                                    Fra le torri superstiti si possono citare 
                                    la Torre Altabella (61 metri di altezza), 
                                    la Torre Prendiparte (60 m), e le ben più 
                                    note Torre degli Asinelli e Garisenda. Le 
                                    due torri sono i monumenti simbolo della città: 
                                    la Torre degli Asinelli (alta 97 metri) e 
                                    la Torre della Garisenda (in origine alta 
                                    60 metri, ora 48) edificate per volere di 
                                    nobili ghibellini nel XII secolo. La più pendente 
                                    delle due, la Garisenda, fu citata più volte 
                                    da Dante Alighieri, nella Divina Commedia 
                                    (Inferno, XXXI, 136-140) e nelle Rime, a riprova 
                                    del suo soggiorno a Bologna.
                                  Musei 
                                    e biblioteche
                                    
 
                                    Bologna è una città dal sistema museale molto 
                                    attivo ed espanso, costituito da ben 43 musei 
                                    (per lo più Comunali e Universitari) sempre 
                                    curati ed aggiornati e nei quali, accanto 
                                    alle ricche collezioni permanenti, stazionano 
                                    spesso importanti e interessanti mostre. I 
                                    principali musei sono: le Collezioni Comunali 
                                    d'Arte, il Museo Civico Archeologico (con 
                                    collezioni di epoca romana, etrusca e preistorica), 
                                    il Museo Civico Medievale, la Pinacoteca Nazionale 
                                    di Bologna (con opere dei Carracci, Giotto, 
                                    Vitale da Bologna, Raffaello, Guido Reni, 
                                    Parmigianino), il Museo Morandi, il Museo 
                                    Civico d'Arte Industriale Davia Bargellini, 
                                    il Museo del Patrimonio Industriale alla Fornace 
                                    Galotti, la Galleria d'Arte Moderna di Bologna. 
                                    L'Università ha un numero elevatissimo di 
                                    propri musei e biblioteche, quasi uno per 
                                    ogni facoltà, a cui si aggiungono i musei 
                                    religiosi. Fra le biblioteche si segnalano 
                                    la Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio 
                                    e la moderna Biblioteca Sala Borsa (inaugurata 
                                    nel 2001). Mentre la più fornita (oltre 1.300.000 
                                    libri) è la Biblioteca Universitaria di Bologna 
                                    dell'Alma Mater Studiorum. Di notevole interesse, 
                                    e di capitale importanza in ambito nazionale 
                                    ed europeo, è anche la Cineteca di Bologna, 
                                    istituzione comunale dedicata al cinema ed 
                                    alla filmografia. Di 
                                    recente costituzione è anche l'interessante 
                                    Museo internazionale e biblioteca della musica 
                                    di Bologna, che, insieme al Conservatorio 
                                    Giovanni Battista Martini detiene un notevole 
                                    insieme di collezioni musicali (libri, strumenti 
                                    musicali, quadri).