Grottammare
è un comune italiano di 15.529 abitanti della
provincia di Ascoli Piceno nelle Marche. Situato a
nord della foce del fiume Tesino, il centro abitato
si estende lungo la costa fino alle pendici delle
vicine colline dove spicca l'antico borgo medievale.
L'intenso sviluppo urbanistico, ancora in atto, fa
estendere il centro abitato verso la foce del Tesino
e lungo il suo corso verso l'interno. A sud della
foce del Tesino si trova la popolosa frazione Ischia,
divenuta negli anni una zona della città che
forma un unico agglomerato urbano con la confinante
San Benedetto del Tronto. Grottammare gode di un clima
particolarmente benigno, con inverni relativamente
temperati ed estati calde, ma non afose. La temperatura
media annua è di circa 15 °C mentre le
precipitazioni sono generalmente comprese fra i 600
e i 700 mm. Qui di seguito riportiamo le medie mensili
del decennio 1967-1977. Grottammare è un'importante
località turistica, da sempre rinomata per
la qualità del clima cui si deve la fioritura
dell'arancio, emblema della cittadina. Con San Benedetto
del Tronto e Cupra Marittima costituisce la cosiddetta
Riviera delle Palme, vantando dal 1999 il riconoscimento
della Bandiera blu d'Europa. L'economia locale verte
inoltre intorno all'industria conserviera e meccanica,
al settore ortofrutticolo, al vivaismo e al commercio.
ETIMOLOGIA
Deriva dall'espressione "grotta al mare".
DA
VEDERE
Borgo
medievale
Si sviluppa attorno a piazza Peretti sulla quale si
affacciano il Palazzo Priorale, l'Altana dell'Orologio,
il Teatro dell'Arancio, l'elegante loggia e lo splendido
belvedere. Poco distante si trova la seicentesca chiesa
di Santa Lucia attribuita all'architetto Fontana.
Nella passeggiata lungo le mura si può visitare
il restaurato Torrione della Battaglia.
Chiesa
di San Martino
Situata fuori dall'antico borgo, in località
omonima, la chiesa venne eretta, pare, sulle rovine
di un antichissimo tempio dedicato alla Dea Cupra;
ha fabbrica romanico-gotica e conserva un affresco
del XII-XIII secolo e un crocifisso su tavola del
Seicento.
Chiesa
di Sant'Agostino
Collocata sulla ripida strada che dalla marina porta
al borgo antico, la chiesa ha origine cinquecentesca
e conserva un affresco di Vincenzo Pagani, la "Madonna
della Misericordia" e alcune tavole di scuola
crivellesca (XV-XVI secolo). La costruzione presenta
un'abside merlata, come fortificata, e un campanile
mozzato, così ridotto, secondo la tradizione
locale, perché nel convento annesso alla chiesa
fu ospitato il monaco agostiniano Martin Lutero, durante
il suo viaggio verso Roma, prima del grande scisma.
La semplice facciata, composta da mattoni di prevalente
colore giallo ocra, ingloba materiale di recupero
rappresentato da antiche pietre incise e lapidi con
iscrizioni frammentarie. In alto, sopra il portone
di ingresso, sono i resti di alcuni bacili cinquecenteschi
in maiolica, disposti a croce; in corrispondenza del
braccio destro è inserito un mattone inciso
con la data 1517, anno di costruzione del monastero.
La chiesa è a pianta longitudinale e a navata
unica con tetto a capanna, la copertura è a
capriate con travature di legno. Sul lato sud della
chiesa si trova il chiostro quadrangolare, cui si
accede o dalla chiesa o dall'ingresso posto in via
S. Agostino. Il chiostro, al centro del quale si trovava
un pozzo oggi non più esistente, è composto
da arcate in muratura a tutto sesto poggianti su pilastri
a base rettangolare.
Chiesa
Santa Maria ai Monti
La chiesa, facente originariamente parte di un convento,
si trova sulla sommità della collina, a circa
400 metri ad ovest dall'antico borgo. L'ex complesso
conventuale è oggi conosciuto con il nome di
"Oasi di Grottammare". La costruzione del
convento, risalente agli inizi del 1600, si deve a
padre Nicola da Monteprandone dell'ordine dei frati
minori riformati, che propose l'insediamento di una
comunità religiosa. Sebbene Padre Nicola avesse
individuato subito il luogo per l'edificazione del
convento (nell'area in cui sorgeva già dalla
fine del Trecento un piccolo santuario mariano eretto
contro la peste intitolato "la Madonna dei Monti"),
egli poté prendere possesso della chiesetta
e del terreno circostante solo il 14 luglio 1614.
Completato il convento, fu costruita la nuova chiesa,
facendo in modo che l'immagine della Madonna dipinta
sul muro dell'antica chiesetta potesse essere conservata;
in seguito, a causa di un incendio, buona parte dell'affresco
andò distrutto, ma si salvò l'immagine
della Madonna col Bambino, che è tuttora nell'abside
sopra l'altare maggiore.
Chiesa
di Santa Lucia
La Chiesa è stata voluta dal Pontefice Sisto
V, Felice Peretti, che nacque il 3 dicembre 1521,
giorno di Santa Lucia, nelle case che si trovavano
in questo luogo. Della costruzione della Chiesa venne
incaricato l'architetto pontificio Domenico Fontana.
Testimonianza del progetto originario resta nella
medaglia bronzea esposta al Museo Sistino di Grottammare
ospitato nella Chiesa di San Giovanni, dove possiamo
vedere un edificio con la facciata divisa in due piani,
preceduto da una grande scalinata. Al momento della
sua progettazione la Chiesa era stata pensata come
una sorta di mausoleo con una Chiesa inferiore a croce
greca e una superiore con pianta a croce latina. L'ingresso
che vediamo ora avrebbe dovuto essere solo quello
della Chiesa inferiore, concepita come una sorta di
cripta, mentre per quella superiore, che avrebbe avuto
l'orientamento canonico rivolto a Oriente, si sarebbe
dovuti accedere dalla parte opposta, praticamente
da quello che oggi è il retro dell'edificio.
Uno schema che avrebbe messo in relazione l'ingresso
della chiesa superiore, quella principale, con Porta
Castello e con la strada che conduce alla cittadina
di Montalto, elevata a Diocesi dallo stesso Sisto
V. Notiamo bene come l'edificio realizzato sia distante
dal progetto del Fontana. La posa della prima pietra
è del 17 aprile 1590 e il 27 agosto dello stesso
anno moriva Sisto V, dopo appena cinque anni di pontificato.
Con la sua morte il cantiere venne bloccato ed è
solo per la volontà della sorella del Pontefice,
Camilla Peretti, che i lavori ripresero. La facciata
in laterizio è sormontata da un campanile a
vela,divisa da paraste e arricchita da elementi decorativi
in travertino. Il raffinato portale è sormontato
da un timpano arcuato con lo stemma della famiglia
Peretti e quello papale di Sisto V che raffigura un
leone che tiene tra le zampe un ramo di pero e una
stella con tre monti. All'interno della chiesa,a pianta
quadrata con croce greca inscritta, si trovano ricchi
altari, molte opere pittoriche e uno degli organi
più preziosi della provincia di Ascoli Piceno,
costruito nel 1752 da Francesco Fedeli della Rocchetta
di Camerino
MANIFESTAZIONI
Borgo
medievale
Si sviluppa attorno a piazza Peretti sulla quale si
affacciano il Palazzo Priorale, l'Altana dell'Orologio,
il Teatro dell'Arancio, l'elegante loggia e lo splendido
belvedere. Poco distante si trova la seicentesca chiesa
di Santa Lucia attribuita all'architetto Fontana.
Nella passeggiata lungo le mura si può visitare
il restaurato Torrione della Battaglia.
Chiesa
di San Martino
Situata fuori dall'antico borgo, in località
omonima, la chiesa venne eretta, pare, sulle rovine
di un antichissimo tempio dedicato alla Dea Cupra;
ha fabbrica romanico-gotica e conserva un affresco
del XII-XIII secolo e un crocifisso su tavola del
Seicento.
Chiesa
di Sant'Agostino
Collocata sulla ripida strada che dalla marina porta
al borgo antico, la chiesa ha origine cinquecentesca
e conserva un affresco di Vincenzo Pagani, la "Madonna
della Misericordia" e alcune tavole di scuola
crivellesca (XV-XVI secolo). La costruzione presenta
un'abside merlata, come fortificata, e un campanile
mozzato, così ridotto, secondo la tradizione
locale, perché nel convento annesso alla chiesa
fu ospitato il monaco agostiniano Martin Lutero, durante
il suo viaggio verso Roma, prima del grande scisma.
La semplice facciata, composta da mattoni di prevalente
colore giallo ocra, ingloba materiale di recupero
rappresentato da antiche pietre incise e lapidi con
iscrizioni frammentarie. In alto, sopra il portone
di ingresso, sono i resti di alcuni bacili cinquecenteschi
in maiolica, disposti a croce; in corrispondenza del
braccio destro è inserito un mattone inciso
con la data 1517, anno di costruzione del monastero.
La chiesa è a pianta longitudinale e a navata
unica con tetto a capanna, la copertura è a
capriate con travature di legno. Sul lato sud della
chiesa si trova il chiostro quadrangolare, cui si
accede o dalla chiesa o dall'ingresso posto in via
S. Agostino. Il chiostro, al centro del quale si trovava
un pozzo oggi non più esistente, è composto
da arcate in muratura a tutto sesto poggianti su pilastri
a base rettangolare.
Chiesa
Santa Maria ai Monti
La chiesa, facente originariamente parte di un convento,
si trova sulla sommità della collina, a circa
400 metri ad ovest dall'antico borgo. L'ex complesso
conventuale è oggi conosciuto con il nome di
"Oasi di Grottammare". La costruzione del
convento, risalente agli inizi del 1600, si deve a
padre Nicola da Monteprandone dell'ordine dei frati
minori riformati, che propose l'insediamento di una
comunità religiosa. Sebbene Padre Nicola avesse
individuato subito il luogo per l'edificazione del
convento (nell'area in cui sorgeva già dalla
fine del Trecento un piccolo santuario mariano eretto
contro la peste intitolato "la Madonna dei Monti"),
egli poté prendere possesso della chiesetta
e del terreno circostante solo il 14 luglio 1614.
Completato il convento, fu costruita la nuova chiesa,
facendo in modo che l'immagine della Madonna dipinta
sul muro dell'antica chiesetta potesse essere conservata;
in seguito, a causa di un incendio, buona parte dell'affresco
andò distrutto, ma si salvò l'immagine
della Madonna col Bambino, che è tuttora nell'abside
sopra l'altare maggiore.
Chiesa
di Santa Lucia
La Chiesa è stata voluta dal Pontefice Sisto
V, Felice Peretti, che nacque il 3 dicembre 1521,
giorno di Santa Lucia, nelle case che si trovavano
in questo luogo. Della costruzione della Chiesa venne
incaricato l'architetto pontificio Domenico Fontana.
Testimonianza del progetto originario resta nella
medaglia bronzea esposta al Museo Sistino di Grottammare
ospitato nella Chiesa di San Giovanni, dove possiamo
vedere un edificio con la facciata divisa in due piani,
preceduto da una grande scalinata. Al momento della
sua progettazione la Chiesa era stata pensata come
una sorta di mausoleo con una Chiesa inferiore a croce
greca e una superiore con pianta a croce latina. L'ingresso
che vediamo ora avrebbe dovuto essere solo quello
della Chiesa inferiore, concepita come una sorta di
cripta, mentre per quella superiore, che avrebbe avuto
l'orientamento canonico rivolto a Oriente, si sarebbe
dovuti accedere dalla parte opposta, praticamente
da quello che oggi è il retro dell'edificio.
Uno schema che avrebbe messo in relazione l'ingresso
della chiesa superiore, quella principale, con Porta
Castello e con la strada che conduce alla cittadina
di Montalto, elevata a Diocesi dallo stesso Sisto
V. Notiamo bene come l'edificio realizzato sia distante
dal progetto del Fontana. La posa della prima pietra
è del 17 aprile 1590 e il 27 agosto dello stesso
anno moriva Sisto V, dopo appena cinque anni di pontificato.
Con la sua morte il cantiere venne bloccato ed è
solo per la volontà della sorella del Pontefice,
Camilla Peretti, che i lavori ripresero. La facciata
in laterizio è sormontata da un campanile a
vela,divisa da paraste e arricchita da elementi decorativi
in travertino. Il raffinato portale è sormontato
da un timpano arcuato con lo stemma della famiglia
Peretti e quello papale di Sisto V che raffigura un
leone che tiene tra le zampe un ramo di pero e una
stella con tre monti. All'interno della chiesa,a pianta
quadrata con croce greca inscritta, si trovano ricchi
altari, molte opere pittoriche e uno degli organi
più preziosi della provincia di Ascoli Piceno,
costruito nel 1752 da Francesco Fedeli della Rocchetta
di Camerino
ORIGINI
E CENNI STORICI
Grottammare ha origini antichissime. Vi sono tracce
antropiche risalenti al neolitico. Sul suo territorio
è stata scoperta una necropoli picena risalente
al VII-V secolo a.C.. Possesso nel Medioevo dell'Abbazia
di Farfa, fu dato a Fermo nel 1214 da Aldobrandino
d'Este. Tra il XIII e il XVI secolo fu a lungo contesa
tra Fermo ed Ascoli. L'attuale impianto di mura fortificate
risale proprio al XVI secolo, caratterizzato da violente
contese con le comunità vicine e da attacchi
pirateschi. Dal XVIII secolo cominciò l'espansione
verso la zona costiera, il cui impianto urbanistico,
opera dell'architetto di origine lombarda Pietro Augustoni,
si deve all'intervento di papa Pio VI (1779). Di enorme
importanza, per la storia nazionale, l'incontro che
vi si tenne il 12 ottobre 1860, tra Vittorio Emanuele
II, ospitato a Palazzo Laureati, e una delegazione
di notabili partenopei che gli offrirono formalmente
il Regno delle due Sicilie. Tre anni più tardi
(1863) Grottammare venne collegata per ferrovia con
Ancona e l'Abruzzo. L'avvento dei trasporti su rotaia
diede ulteriore impulso allo sviluppo economico e
demografico della cittadina. L'impianto urbanistico
riprende quello romano.Tale sistema prevedeva l'incrocio
di due assi principali,il cardo (in linea di massima
con direttrice nord-sud) e il decumano (est-ovest).
Nell'incrocio si trovava quasi sempre il foro,ossia
la piazza principale della città. Il resto
dell'insediamento si sviluppava su vie parallele ai
due assi viari principali. A Grottammare tali direttrici
possono essere individuate nell'asse costituito dalle
attuali vie Marconi e Cairoli (cardo) e in quello
di corso Mazzini (decumano) aventi come intersezione
la centrale piazza Pericle Fazzini.