Civitanova
Marche è un comune della provincia di Macerata
nelle Marche.
ETIMOLOGIA
Nel 1913 ha assunto la denominazione di Porto Civitanova
e nel 1938 quella attuale che si lega al latino civitas
(città) con l'aggiunta dell'aggettivo novus
(nuovo), quindi "città nuova". La
specifica identifica geograficamente la collocazione.
MUSEI
Museo Storico del Trotto
Museo delle Arti e Tradizioni Popolari
Galleria d'Arte Moderna "M. Moretti"
DA
VEDERE
Villa Conti
Villa Eugenia
Chiesa di San Marone
Chiesa di San Paolo
Chiesa di San Pietro
Teatro Rossini
Teatro Annibal Caro
Teatro Enrico Cecchetti
Arena "La Barcaccia"
Biblioteca comunale Silvio Zavatti
FRAZIONE
SANTA MARIA APPARENTE
Santa Maria Apparente è una frazione di circa
4000 abitanti, posta al confine occidentale della
città, adiacente al comune di Montecosaro.
Inizialmente abitato da contadini e pastori, il piccolo
centro si sviluppa agli inizi del XV secolo dopo l'apparizione
miracolosa della Madonna al pastorello Vico Salimbene
il 5 giugno 1411. Compatrona di Civitanova Marche,
l'acqua del pozzo adiacente al Santuario (edificato
dopo l'apparizione), era considerato miracoloso per
garantire il latte alle partorienti. Nel periodo compreso
fra la fine degli anni settanta e l'inizio degli anni
ottanta si sviluppa un'ampia zona industriale che
ospita alcune importanti aziende, specialmente del
calzaturiero e dei trasporti. Da quel momento in poi,
il piccolo centro iniziale - 500 anime circa - conosce
un rapido sviluppo, a tutt'oggi in continua ascesa.
Ogni anno, il 5 giugno, si celebra la festa patronale.
PERSONAGGI
FAMOSI
Nel 1507 vi nacque Annibale Caro, scrittore, traduttore
e poeta. Tradusse tra l'altro l'Eneide di Virgilio.
Morì a Roma nel 1566.
Nel 1888, all'età di dodici anni, si trasferì
a Civitanova Marche Martina Felicina Faccio, meglio
nota come Sibilla Aleramo, scrittrice e giornalista
de l'Unità. Divenne celebre in seguito alla
pubblicazione, nel 1906, del romanzo autobiografico
"Una donna", ambientato per la maggior parte
proprio a Civitanova Marche, dove avvenne la sua cruenta
iniziazione alla vita e che le costò la damnatio
memoriae di generazioni di civitanovesi per la sua
scelta di abbandonare il marito, che l'aveva violentata
e costretta al matrimonio riparatore, ed il figlio
per seguire le sue ansie di indipendenza ed autodeterminazione.
Nel 2006 è morto Sergio Cartechini vissuto
a Civitanova Marche. Egli è stato uno dei più
rappresentativi artisti marchigiani, un pittore protagonista
di innumerevoli e fortunate esposizioni a livello
nazionale, capace di affrontare con abilità
e coerenza ormai da decenni temi legati alla tradizione
popolare civitanovese. Ricordiamo la medaglia doro
al premio nazionale di Pittura di Pescara e al concorso
"Fortezza vecchia di Livorno", 1° posto
assoluto alla rassegna di grafica di Torino, premio
alla Biennale dellumorismo di Tolentino e molti
altri riconoscimenti. Le sue opere sono inoltre presenti
in collezioni pubbliche e private un po' in tutto
il mondo (Argentina, America, Russia, Sud Africa etc
)
e alcune sue illustrazioni hanno impreziosito molteplici
libri e cataloghi.
Nel 1929 vi nacque Stelvio Massi, regista e direttore
della fotografia italiano. Girò qui Un poliziotto
scomodo nel 1978 con Maurizio Merli. Morì a
Velletri nel 2004.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Gli insediamenti preistorici scoperti dagli archeologi,
dimostrano che l'uomo abitava l'area geografica occupata
ora da Civitanova Marche fin dal periodo Paleolitico.
Dalla seconda metà del VI secolo a.C. i greci
utilizzano il Mare Adriatico per i loro commerci,
la foce del fiume Chienti (Kleos in greco, il glorioso)
viene utilizzato dalle loro navi come approdo. Cluana
è il nome più antico di Civitanova Marche,
viene probabilmente fondata nell'VIII secolo a.C.,
quindi in epoca pre-romana, a nord della foce del
fiume Chienti (che cambio nome in Cluentum in epoca
romana) lungo la costa adriatica. Nel 268 a.C. il
popolo piceno viene sconfitto in guerra dai romani,
la sua terra annessa al territorio di Roma e con essa
anche Cluana. Nel 50 d.C. su una collina vicina al
mare, nei pressi di Cluana, sorge un nuovo piccolo
centro abitato: Cluentis Vicus, l'attuale Civitanova
Alta (frazione di Civitanova Marche), la sua fondazione
ci è testimoniata da un'epigrafe di pietra,
oggi conservata nell'atrio della Delegazione comunale.
I due centri, pur diversi, uno sul mare l'altro arroccato
sull'altura, nel corso dei secoli, tra alterne vicende,
rimangono sempre legati e collegati tra loro. Nel
periodo delle invasioni barbariche Cluana viene distrutta
dai Visigoti e quasi tutti i superstiti si rifugiano
nel vicus. In quest'epoca di decadenza dell'Impero
Romano d'Occidente il Piceno è teatro di continue
invasioni, saccheggi e devastazioni. Cluentis Vicus
riesce a sopravvivere a questo duro periodo storico
e agli inizi del II millennio lo si menziona con i
nomi Civitate Nova, Civitas Nova, Civitatem Novam
e Nova Civitas. La vita riprende e le persone pian
piano ritornano ad abitare più vicino alla
costa, sulla collina San Marone, dove fin dal II secolo
è presente una "Memoria" dedicata
al santo martire, oggi patrono di Civitanova Marche.
Con l'arrivo dei Franchi si impone il sistema feudale,
e sempre più frequenti sono le sottomissioni
e le aggregazioni al Comune di feudatari e monasteri.
L'antica famiglia degli Aldonesi (o Aldonensi) nel
1075, si fa garante, con il vescovo di Fermo Pietro
I, della difesa della città. Nei secoli successivi
sono molti i domini che si avvicendano: quello della
Chiesa, dei Varano da Camerino, i Malatesta da Rimini,
Francesco Sforza da Milano, Filippo Maria Visconti
e i Cesarini da Roma. Nel 1440, sotto la signoria
degli Sforza, viene costruita una nuova cinta muraria
chiamata "Scarpata" e modificate le quattro
torri a difesa delle porte (Porta Zoppa, Porta Girone,
Porta Mercato e Porta Marina). Il porto, per proteggersi
dai pirati barbareschi viene fornito di una fortezza
di difesa poiché nonostante la presenza di
pirati che infestano le coste non si arresta l'insediamento
sulla costa di famiglie di pescatori e commercianti.
Nella prima metà del XVI secolo la città
vive un altro periodo difficile, subendo lotte interne,
scorrerie, incursioni turche, dispute tra signorotti
locali e anche la peste, che fa una strage tra la
popolazione. Alla fine di questo periodo la città
è in piena decadenza e nel 1551 viene ceduta
da papa Giulio III al nobile romano Giulio Cesarini
per risanare un debito contratto dalla Camera Apostolica.
Papa Sisto V (nato a Grottammare, non lontana da Civitanova)
alla fine del 1500 trasforma il Marchesato dei Cesarini
in Nobile Ducato, che nel 1673 assume il nome di Cesarini
Sforza, per il matrimonio di Livia Cesarini
con Federico III Sforza. Questo evento segna un periodo
di rinascita e di rinnovamento urbanistico: vengono
costruite nuove mura per la Città Alta, nuove
strade e palazzi tra cui la residenza del duca nel
centro della città. Rinascita che però
non porta benessere ai cittadini, che continuano a
vivere in misere condizioni. Nel '600 e nel '700 la
Città Alta continua a trasformarsi, viene ampliata
la piazza principale e costruita la chiesa di San
Paolo, che prende il posto dell'omonima Collegiata,
la Torre civica è rimpiazzata dalla Torre dell'orologio.
La città nel frattempo continua a svilupparsi
nonostante il pericolo di invasioni turche, albanesi
e dalmate, il Porto cresce e prende forma una nuova
cittadina. Civitanova nel 1782 conta 6057 abitanti
di cui 5717 nella Città Alta, 65 a San Marone
e 275 al Porto. Il 12 dicembre 1828 papa Leone XII
concede il titolo di Città alle due sedi, quella
Alta e il Porto. Nel 1833 la città conta 8.400
abitanti. Nel 1841 sul Porto viene costruita la prima
chiesa, San Paolo, completata nel 1853. Nel 1913 la
frazione di Porto Civitanova viene elevata a comune
autonomo; nel 1938 Porto Civitanova e Civitanova Alta
si riuniscono in un unico comune con il nome di Civitanova
Marche. Il seguente sviluppo industriale fa diventare
Porto Civitanova sede di villeggiatura estiva di nobili
famiglie dell'entroterra. Il conte Pieralberto Conti
(1923) costruisce un ippodromo e, nel 1910, una villa
in stile liberty finanziata dalla sua prima moglie,
la contessa Augusta Morrone Mozzi. La città
si arricchisce di nuove strade, ville signorili, edifici
in stile liberty, spiagge e spazi ricreativi che davano
a Civitanova la configurazione di centro turistico
balneare.